La strage continua. Incessante, con cadenza quotidiana, tale da lasciare sgomenti. Ieri pomeriggio è morto un altro operaio. Aveva solo 27 anni. Si chiamava Pablo Alejandro Inga Pari. E’ rimasto folgorato da una violenta scarica elettrica generata da un traliccio dell’alta tensione sul quale stava lavorando a Bagolino, nella frazione Ponte Caffaro, provincia di Brescia. Stando alla prima, sommaria ricostruzione ad opera dei carabinieri della stazione locale, il giovane, originario del Perù e residente a Firenze, stava facendo manutenzione appunto su un traliccio dell’elettricità in via Campini per conto della ditta Roda spa di Pontevico, della quale era dipendente. Non è chiaro che cosa sia successo, non si sa se l’operaio abbia toccato qualcosa che non doveva toccare, oppure se abbia agito sprovvisto di protezioni o, ancora, se sia entrato in gioco un elemento imponderabile. Aspetti, questi, su cui faranno piena luce i tecnici di Ats, della Medicina del lavoro. Fatto sta che intorno alle 15 una scarica devastante l’ha attraversato da capo a piedi, lasciandolo esanime. Insieme al ragazzo c’era un collega che ha subito allertato la macchina dei soccorsi.
La centrale di Prima emergenza Areu ha inviato in Vallesabbia due automediche, un ambulanza e l’elicottero. L’operaio è stato trovato incosciente, già in arresto cardiocircolatorio. I sanitari hanno messo in atto disperati tentativi di rianimazione, che sono durati a lungo, anche durante il trasferimento in volo al Civile di Brescia. Ma l’intervento è stato vano.