Santa Croce, cacciato dalla chiesa Mozart conquista i chiostri

Dopo la polemica per il divieto del concerto di domani sera in basilica da parte dei frati, l'Opera di Santa Croce apre le porte al pubblico nella Cappella dei Pazzi e nei chiostri

Concerto

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Firenze, 4 dicembre 2019 - Mozart non potrà entrare in basilica, ma la sua musica risuonerà non solo nel Cenacolo, ma anche nella Cappella dei Pazzi e sotto le arcate dei monumentali chiostri. E’ la soluzione escogitata dall’Opera di Santa Croce per allargare il più possibile la platea per il concerto di domani sera alle 21, dell’Orchestra da Camera fiorentina diretta dal maestro Giuseppe Lanzetta, che come ogni anno il 5 dicembre celebra l’anniversario della morte del genio di Salisburgo.

Quest’anno il priore dei frati francescani ha vietato l’esecuzione in chiesa, sostenendo che la musica di Mozart non sia adatta la periodo dell’Avvento. L’Opera di Santa Croce – che gestisce insieme ai frati il complesso monumentale – aveva offerto in alternativa il Cenacolo, dove però possono essere ospitate solo 300 persone (con biglietto a 10 euro) invece delle consuete 1.500 a ingresso gratis come era possibile fare in basilica.

Ma  si è voluto fare di più: «Con l’obiettivo di promuovere il patrimonio culturale e le diverse identità del complesso monumentale – si spiega – l’Opera di Santa Croce aprirà in via straordinaria il complesso monumentale in coincidenza col concerto dell’Orchestra da Camera fiorentina che ha in programma il Requiem di Mozart. I chiostri e la Cappella Pazzi saranno aperti dalle 21 fino alle 23 e sarà possibile ascoltare il concerto grazie a un intervento di sonorizzazione. Con questa iniziativa si intende rispondere all’eventualità di un afflusso di pubblico che non dovesse trovare accoglienza nel Cenacolo e al contempo portare avanti l’impegno per la valorizzazione delle diverse identità del complesso monumentale, in cui convivono e trovano armonia valori spirituali, storici, artistici e civili».  L’ingresso sarà eccezionalmente dal primo chiostro e limitato a 300 persone.

«L’Opera ha dimostrato un grande segno di civiltà e di responsabilità nei confronti di Mozart, dei fiorentini e dell’Orchestra  che da 40 anni lavora per diffondere la grande musica», ha detto il maestro Lanzetta. Al centro del programma sarà la “Messa di Requiem”. Opera incompiuta – a terminarla fu l’amico e collega Franz Xaver Süssmayr - la “Messa di Requiem” rappresenta il confronto  dell’uomo con una delle sue più grandi angosce, la morte. In un canto che si eleva al cielo, si fondono - e si scontrano -  così l’immagine della perdita con la potenza magnanima di Dio.

Per l’occasione l’Orchestra da Camera Fiorentina si presenterà al gran completo (34 elementi) insieme al Coro Harmonia Cantata diretto da Raffaele Puccianti. Voci soliste il soprano toscano Sabrina Bessi, il mezzo soprano Patrizio Scivoletto, il tenore russo Vladimir Reutov e il basso Diego Colli. Sul podio salirà il direttore e fondatore dell’Orchestra da Camera Fiorentina, Giuseppe Lanzetta.  Saranno impiegati alcuni strumenti storici. La serata chiude infatti il festival dei Concerti della Liuteria Toscana. 

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