
Mostro di Firenze, la tenda dove furono sorpresi Jean-Michel Kravechvili e Nadine Mauriot
Firenze, 7 dicembre 2021 - I delitti che terrorizzarono Firenze in onda giovedì 9 dicembre, in prima serata, su Rai Due. Il terzo appuntamento della serie Crime Doc di Rai Documentari è “Il Mostro di Firenze: Quel silenzio che non tace - Bugie e verità”, una coproduzione Rai Documentari e Verve Media Company, soggetto di Luciano Palmerino e Giuseppe Rinaldi, regia di Alessandro Galluzzi. E' preceduto da un’anteprima in cui sarà Gianrico Carofiglio, scrittore ed ex magistrato, a condurre lo spettatore dentro al racconto di questa drammatica vicenda.
Nel documentario, anche i contributi dei giornalisti de La Nazione, Amadore Agostini e Stefano Brogioni. Ma il protagonista è il caso di cronaca nera per eccellenza. Una serie di otto duplici omicidi, 16 vittime innocenti, avvenuti fra il 1968 e il 1985 nella provincia toscana che hanno terrorizzato il Paese e sconvolto i suoi equilibri sociali, scrivendo una delle pagine più buie e complesse della storia criminale contemporanea italiana.
Nessun fatto di cronaca nera ha spaventato tanto le famiglie italiane come i delitti del Mostro di Firenze e nessun’altra inchiesta ha diviso così tanto l’opinione pubblica e la magistratura, e continua anche oggi a far discutere. Una storia potente e oscura che ha riempito trasmissioni tv e pagine di giornali diventando il primo caso criminale a inaugurare la spettacolarizzazione mediatica della giustizia nel nostro Paese. Le sentenze in tre differenti gradi di giudizio hanno stabilito che quello di Firenze è un Mostro a tre teste, quelle di Pacciani, Vanni e Lotti.
Ma la verità processuale coincide con la realtà dei fatti? Oggi ad oltre 50 anni dal primo omicidio, la docuserie si pone queste domande e ripercorre il “romanzo” del Mostro di Firenze, raccontando le indagini con le sue tante piste, le guerre tra le procure, la psicosi del mostro negli anni ’80, il processo Pacciani e quello ai “Compagni di merende”, attraverso le testimonianze dei protagonisti e le preziose immagini di repertorio video fotografiche che raccontano un’epoca.
Grazie a un’attenta e scrupolosa rilettura delle indagini, delle prove, delle testimonianze e degli atti processuali, e attraverso l’analisi delle scene del crimine da parte di tecnici, testimoni ed esperti, si ripercorreranno le dinamiche di alcuni di quei delitti mettendoli a confronto appunto con le evidenze investigative e processuali. Perché ci sono solo due certezze: che la stessa pistola, una Beretta calibro 22, ha stroncato ben 16 vite lasciando dietro di sé una lunga scia di sangue e di interrogativi e che per sei vittime (tre degli otto duplici delitti) nessuno, ad oggi, è stato ancora condannato.