Moschea Firenze, l'appello di Nardella: "Mantenere bassi i toni"

Il sindaco: “Non strumentalizzare la vicenda, dobbiamo evitare una escalation di tensione”

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Firenze, 7 dicembre 2022 – Un doppio appello sulla moschea di piazza dei Ciompi, sotto sfratto. È il sindaco di Firenze Dario Nardella a farlo, rivolgendosi alla proprietà e anche alle forze dell'ordine. “La situazione è molto delicata – ha detto -. Invito tutti a mantenere bassi i toni e a non strumentalizzare questa vicenda. Confido nel senso di responsabilità e di equilibrio delle forze dell’ordine perché stiamo parlando di migliaia di persone che pacificamente esercitano un diritto fondamentale che è quello di pregare. Dobbiamo in tutti i modi evitare un'escalation di tensione. Faccio appello alla proprietà e ai legali della proprietà affinché lascino aperta una porta per trovare una soluzione che consenta ad una intera comunità di avere un proprio luogo di culto ovviamente mettendo in regola tutto ciò che va messo in regola”.   

“Ognuno dia una mano affinché si trovi una soluzione, senza strappi, senza tensioni e senza contrapposizioni che rischierebbero di sfuggirci di mano – ha aggiunto -. Noi abbiamo una grande comunità straniera che vive, lavora, che è perfettamente integrata nella città e che ha il diritto di pregare, diritto che appartiene a qualunque essere umano e cittadino. E’ un diritto riconosciuto anche dalla Costituzione italiana che appunto stabilisce con grande chiarezza che i cittadini possono essere discriminati in base alla religione. In parallelo stiamo lavorando con l’assessore Funaro e con la Prefettura per individuare qualsiasi altra strada alternativa che la comunità musulmana fiorentina può imboccare per una soluzione nuova per il luogo di preghiera per la moschea".

Nardella si è detto "fiducioso sul fatto che si possa trovare una soluzione sostenibile, però non posso dare ulteriori dettagli perché ci sono varie opzioni sul tavolo ma ancora nessuna di queste è definita e quindi posso soltanto dire che c’è un lavoro in corso molto attento e che sono fiducioso che si possa trovare una soluzione”.

Niccolò Gramigni

 

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