
Mita, il trasferimento nell’ex sede del Polimoda: "Sarà un nodo nevralgico per la formazione"
La fondazione Mita cambia casa. Il polo della formazione cittadina andrà a occupare la struttura che fu di Polimoda, lasciata per andare interamente alla manifattura tabacchi. Mita ha vinto il bando con decorrenza 1 gennaio, ma ha permesso ai precedenti utilizzatori di terminare le attività prima di insediare i laboratori. Ma a che punto siamo?
"Il trasferimento – ha detto la direttrice, Antonella Vitiello – avverrà a partire dall’1 agosto. Sul plesso faremo lavori finanziati con fondi Pnrr che vedranno l’implementazione delle dotazioni laboratoriali e le opere murarie necessarie per sistemarle. Si prevede l’installazione di pannelli fotovoltaici in copertura per ridurre i consumi energetici e raggiungere livelli di autonomia energetica. Ci sarà anche la sistemazione verde di tutte le aree di pertinenza esterne in modo da qualificare l’area".
Grazie ai fondi Pnrr saranno allestiti dei laboratori con macchinari e strumentazioni di ultima generazione. Spazi specialistici non solo per la pelletteria, ma anche per il settore calzaturiero, il tessile con filatura e maglieria, gli accessori metallici. Saranno laboratori a disposizione della comunità educante, dei centri formativi, dei brand.
L’obiettivo è quello di essere l’hub del sistema moda per la Toscana. "Il Polo – ha detto ancora Vitiello – diventerà un nodo nevralgico per la formazione ma anche per la cultura della moda. Sì prevedono diversi laboratori attrezzati e tutti in modalità 4.0, con attenzione verso l’innovazione tecnologica. Inoltre saranno contemplate all’interno due realtà formative, oltre all’Its Mita, a conferma di una consolidata sinergia di sistema per dare risposte concrete sul tema della formazione professionale".
Il prossimo arrivo dovrebbe essere quello di parte della formazione dell’Alta scuola di pelletteria per concentrare in uno spazio tutte le potenzialità.
Il segreto è puntare a una formazione coordinata e programmata da parte di tutti i soggetti. La formazione che le griffe svolgono al proprio interno è un punto di forza se è intesa come il perfezionamento della linea produttiva. Ma quella esterna, pubblica visto che la fondazione Its è istituta direttamente dal Miur, è il vero valore aggiunto soprattutto in una fase così complicata come quella attuale con tante imprese che sono in difficoltà. Oltre al banco c’è la tecnologia e l’obbligo di rendere sostenibile la filiera. La scommessa è fornire alle aziende persone preparate che sappiano tutto questo.
Fabrizio Morviducci