GIOVANNI BALLERINI
Cronaca

Mirkoeilcane : "La musica per comunicare"

Live del cantautore per presentare il nuovo album "Le canzoni devono essere riempite con i contenuti".

Mirkoeilcane : "La musica per comunicare"

"La musica contemporanea mi butta giù" è il nuovo raffinato album che Mirkoeilcane ha pubblicato a distanza di cinque anni dal precedente ("Secondo me"). Dodici tracce, prodotte da Daniele Mafio Tortora, in cui il cantautore romano, prende posizione spaziando con sincerità su diverse tematiche che toccano la vita di tutti i giorni. Con un tessuto musicale moderno, attento al suono, agli arrangiamenti a le armonie. Lo storyteller capitolino, che in realtà si chiama Mirko Mancini, presenta le nuove canzoni oggi alle 22 alla Casa del Popolo dell’Impruneta.

"Sarà un concerto speciale in cui saremo in due sul palco. Ho scelto una versione un po’ più asciutta del live, con me alla chitarra elettrica e alla voce, con Alessandro Luccioli alle percussioni. Mi piace l’idea di fare live e riprendere le canzoni per come nascono e riproporle in una versione un po’ più scarna. Del disco ne farò una decina, ma ci sarà spazio per qualche pezzo dei dischi precedenti".

Il titolo dell’album è un tributo a Battiato?

"E’ un omaggio alla memoria del maestro e anche un po’ a quella di Ernesto Assante, che è appena venuto a mancare. Vorrei ringraziare entrambi, ma è anche un’occasione per sottolineare che oggi ci sarebbe l’esigenza di riempire le canzoni di contenuti. Sebbene una parte della musica serva per accompagnare lo shopping, sarebbe giusto che qualcuno si prendesse il carico le funzioni più gravose, ma inevitabili che le canzoni devono continuare a esprimere: l’importante è dire qualcosa e non puntare solo alle vette delle classifiche".

Lei lo fa puntando il mirino da molte parti?

"Mi piaceva l’idea di fare riferimento all’attualità. Non si parla solo d’amore, c’è varietà".

Parla spesso anche di Dio in questi nuovi pezzi?

"Sì, ma da un punto di vista laico. E’ cercare una giustificazione al fatto che in tanti, abbiano grande fiducia nei confronti della religione. Non è un caso che fra le canzoni faccia capolino la voce di Giobbe Covatta, che aggiunge la sua ironia a tutto ciò. Un’altra collaborazione azzeccata è quella di Daniele Silvestri, che continua a ragionare col proprio cervello, invece di strizzare l’occhio ai social e crea in libertà".

Di Sanremo ha un bel ricordo?

"E’ stata un’esperienza importantissima, fonte di notizie positive e ha generato tante aspettative che, in un genere come quello che faccio io, forse sono state eccessive".

Non si fatto insomma tentare dalla scena rap?

"A 37 anni sarei troppo vecchio per fare il rapper e poi non mi piacciono le cose troppo di moda".