Migranti a Ceppeto, è polemica. Nell’ex hotel nascerà un Cas

Il Comune conferma l’ipotesi. Tuono del sindaco di Vaglia: "Noi non coinvolti. L’area non è idonea"

Migranti a Ceppeto, è polemica. Nell’ex hotel nascerà un Cas

Sul territorio dei due Comuni sono già presenti dei centri di accoglienza

Al momento manca l’atto ufficiale ma il Comune di Sesto conferma di avere ricevuto una comunicazione informale dalla Prefettura dell’apertura di un Cas, un Centro di accoglienza straordinaria, in un ex hotel nell’area di Monte Morello. La struttura in questione dovrebbe essere l’albergo Monte Morello, a Ceppeto, nel territorio di Sesto ma a pochi chilometri da Montorsoli e Pratolino. Al momento l’amministrazione sestese non è stata informata né sulle modalità di gestione né sul numero di persone che potrebbe accogliere già a partire dalle prossime settimane. C’è chi parla di 80 possibili utenti ma il dato non è confermato. La struttura sarebbe la seconda di questo tipo a Sesto dopo quella a Padule. Anche a Vaglia la prospettiva che presto sia aperto, al confine con il suo territorio, un terzo centro di accoglienza straordinaria, preoccupa sia la sindaca Silvia Catani sia l’opposizione di centrodestra, che ha lanciato l’allarme con un’interrogazione. Dalla cooperativa Ospita Srl, che già gestisce il Cas di Bivigliano e che sarebbe, stando alle indiscrezioni, il futuro gestore della struttura, ci si limita a affermare che tutto è in mano alla Prefettura, e che in questo momento non possono confermare. Ammettono però un interesse nel caso che la cosa vada in porto; e infatti risulta già aperta una selezione preventiva online di personale con sede di lavoro a Monte Morello. "Il Comune di Vaglia - afferma Dominici, del centrodestra - ospita già due centri , che accolgono oltre 200 migranti, su un Comune di poco più di 5mila abitanti".

Migranti che, ricorda Dominici, di notte e di giorno transitano a piedi, in bicicletta e monopattino, e "costituiscono un serio pericolo per la sicurezza stradale, privi di illuminazione e senza i gilet catarifrangenti". Problemi confermati dalla sindaca di Vaglia, Silvia Catani: "Le Amministrazioni Comunali – dice - non sono state in alcun modo coinvolte. Per quanto riguarda il Comune di Vaglia non siamo mai stati neppure informati, nonostante la vicinanza territoriale con la struttura, al confine fra i due Comuni". E solleva anche un altro punto: "Si tratta di una zona che, nei mesi estivi, fatica a garantire l’approvvigionamento idrico alle 150 famiglie residenti. Il consorzio privato che gestisce l’acquedotto ci ha fatto già sapere che non sarà in grado di fornire il servizio in caso di aumento considerevole della richiesta".

Nicola Di Renzone

Sandra Nistri