BARBARA BERTI
Cronaca

Mezzo secolo di palcoscenico. Rifredi in festa per Angelo Savelli

L’autore e regista fiorentino: "Il bello del teatro? La fratellanza. Sogno di fare l’Amleto di Shakespeare" .

Mezzo secolo di palcoscenico. Rifredi in festa per Angelo Savelli

Mezzo secolo di palcoscenico. Rifredi in festa per Angelo Savelli

"Lo spettacolo della vita? ’Amleto’ di Shakespeare. I classici non li ho mai fatti ma adesso mi sento pronto". Parola di Angelo Savelli, il regista e autore che domani (ore 19,30) celebra 50 anni di palcoscenico al Teatro di Rifredi, casa ’sua’ dal 1986. Appassionato di pastiche teatrali, abile riduttore e adattatore, studioso del teatro popolare italiano, amante del teatro musicale dall’avanspettacolo al melodramma, Savelli ha realizzato più di 150 spettacoli, che sono stati rappresentati con grande successo nei maggiori teatri di sedici nazioni, lavorando con artisti del calibro di Gigio Morra, Gennaro Cannavacciuolo, Marisa Fabbri, Carlo Monni, Lucia Poli, Serra Yilmaz e Maddalena Crippa. Impossibile elencarli tutti, così come è impossibile riassumere mezzo secolo di carriera dedicata al teatro, costellata di premi e riconoscimenti.

Savelli, scorrendo l’album dei ricordi, andiamo al 1977.

"E’ l’anno del mio primo spettacolo: ’La terra del rimorso’, ispirato all’omonimo studio di Ernesto De Martino sul fenomeno delle tarantolate pugliesi. Ed è il momento in cui nasce la compagnia ’Pupi e Fresedde’ di cui sono stato direttore artistico fino al 2000 quando ne sono diventato regista stabile".

Ma il debutto sul palco è del 1974...

"Sì quell’anno sono entrato nella cooperativa ’Il Granteatro’ di Carlo Cecchi. Il debutto in scena è ancora un ricordo molto vivo. Così come sono ben impresse le immagini degli spettacoli all’estero, come il ’don Giovanni’, accolto con la standing ovation ad amburgo e Londra. I ricordi sono tanti e belli".

Cosa le piace di più del teatro?

"La ’fratellanza’ che si respira prima tra i membri del cast durante le prove e poi sul palco grazie al pubblico".

Come è cambiato il teatro in questi anni?

"Da quando faccio questo mestiere ho sempre sentito la frase ’il teatro è in crisi’. Quindi non voglio dire oggi e meglio o peggio di prima. Sicuramente quel fervore di creatività che ha caratterizzato Firenze negli anni Settanta-Ottanta oggi non c’è. Ma continua a essere testimone dei tempi rispecchiando la società. Il modo di fare teatro è cambiato grazie alle nuove tecnologie che se utilizzate nella giusta maniera sono positive".

Ha lavorato con antissimi artisti importanti. Ma delle nuove generazioni chi le piace?

"A Rifredi abbiamo sempre sviluppato progetti con le scuole per avvicinare i ragazzi al teatro. E in scena sono andati giovani teatranti talentuosi. Rifredi è stato un trampolino di lancio per Riccardo Rombi, Andrea Bruno Savelli e anche di Stefano Massini".

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro