MAURIZIO COSTANZO
Cronaca

Meraviglia Santa Croce. Rinasce nella basilica l’orto di San Francesco

Sarà all’interno della celebre chiesa di Firenze, nell’area dietro l’abside. Una chiara metafora di come il santo leggeva il rapporto tra uomo e natura. .

Meraviglia Santa Croce. Rinasce nella basilica l’orto di San Francesco

I visitatori di Santa Croce, nell’area dietro l’abside della basilica, troveranno da ora in avanti un luogo speciale in più da ammirare: l’Orto di San Francesco. Uno spazio di bellezza e spiritualità che invita tutti a ricercare l’equilibrio con l’ambiente e con gli uomini, ispirandosi al modello e ai valori del santo. L’orto è rinato in Santa Croce, punto di partenza dei Cammini francescani, come luogo simbolo, antico e attualissimo, del rispetto del pianeta, tutela della biodiversità e di un nuovo rapporto tra uomo e natura. Il progetto ‘Il Seme del Bene Comune’ - in cui s’inserisce la creazione dell’orto insieme alla valorizzazione integrata dei cammini francescani che partono dalla basilica - nasce da un accordo tra l’Opera di Santa Croce, la Comunità dei Frati Minori Conventuali e Aboca, con Fondazione Progetto Valtiberina. "L’orto è insieme uno spazio coltivato e un percorso spirituale e culturale - ha detto la presidente dell’Opera, Cristina Acidini -. Un progetto che nasce dalla collaborazione tra realtà diverse accomunate dalla scelta di dare valore al bene comune, sviluppando un’accoglienza turistica sostenibile, che mette al centro la persona e offre ai visitatori un’opportunità di crescita personale oltre che culturale".

Insieme ad Acidini, a presentare l’orto c’erano il rettore della basilica padre Giancarlo Corsini, il segretario generale dell’Opera Stefano Filipponi, l’amministratore delegato di Aboca Massimo Mercati, il direttore di Toscana Promozione Turistica, Francesco Tapinassi e il presidente della Fondazione Progetto Valtiberina, David Gori. Nel suo messaggio, la vicesindaca Alessia Bettini ha elogiato l’iniziativa che "valorizza un patrimonio materiale e immateriale inestimabile". Il Festival dei Cammini di Francesco 2024 che avrà come tema il dono, ricorrendo gli 800 anni dal dono delle stimmate, prenderà il via da Firenze. E il 18 maggio l’evento inaugurale si terrà a S.Croce, nel Cenacolo, dove si parlerà del "Dono del creato" con Telmo Pievani, padre Giancarlo Corsini e Giovanna Zucconi.

L’orto nasce da una ricerca approfondita sulle fonti: sono state recuperate preziose informazioni sugli orti medievali nell’iconografia antica (dalla pianta dell’orto del monastero di San Gallo in Svizzera ai codici miniati del XIV e XV secolo) ma anche da testi come dall’Hortulus di Valafrido Strabone abate di Reichenau del IX secolo. Sono i riferimenti al Cantico delle creature e alle Fonti francescane, dove vengono narrate alcune esperienze del Santo, ad accompagnare i visitatori nell’orto. Oltre 200 specie coltivate affiancano un’area dove la natura e la biodiversità fioriscono libere. Ci sono canapa, ortica e lino che venivano utilizzati per gli abiti dei frati; il prato fiorito, simbolo per Francesco della bellezza del creato; cavoli, senape, prezzemolo e il roseto che rimandano ad alcuni episodi specifici della vita di Francesco. L’orto è una chiara metafora di come Francesco d’Assisi leggeva il rapporto tra l’uomo e la natura: voleva che fornisse vegetali per l’alimentazione ed erbe aromatiche e medicinali per la cura della comunità e che una parte fosse lasciata incolta, affinché la natura potesse fare il suo dono, libera di crescere, di fiorire e di scegliere. La zona incolta rappresentava un segno di fiducia nel dono del creato. Un pensiero antico che risuona come inno attuale alla biodiversità.