Menarini, l’assoluzione. "Finalmente sereni"

Dall’inchiesta ai processi e alla vittoria in Cassazione. "Ora i fratelli Aleotti potranno dedicarsi alla crescita dell’azienda farmaceutica"

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FIRENZE

"La Cassazione ha confermato l‘assoluzione di Lucia Aleotti e Alberto Giovanni Aleotti rispetto a tutti i capi d‘imputazione. Dopo moltissimi anni dall‘inizio di questa dolorosa vicenda i giudici hanno riconosciuto definitivamente l‘estraneita" di Lucia e Alberto Giovanni Aleotti ai fatti a loro contestati.

E ancora: "I fratelli Aleotti, azionisti e membri del Cda del Gruppo Menarini, potranno continuare a dedicarsi serenamente alla crescita dell‘azienda, presente oggi in 140 paesi con più di 17.000 dipendenti". Così in una nota il portavoce della famiglia Aleotti Ieri, quando in una giornata d’interminabile attesa la Cassazione ha messo un altro sigillo alla storia degli Aleotti e della Menarini. L’ultimo. Definitivo: assoluzioni confermate, una pietra tombale su una indagine durata oltre dieci anni e ora conclusa.

I giudici hanno distinto il passato dal presente, tirando una linea di demarcazione netta e stabilendo che i vertici dell’azienda farmaceutica non hanno nessuna responasabilità circa le accuse di riciclaggio. Anzi, la somma al centro dell’indagine, quasi un miliardo di euro in franchi svizzeri, è stata restituita dopo il sequestro per effetto proprio della sentenza d’appello.

E la Cassazione, sciogliendo a tarda sera la riserva, ha confermato le conclusioni tratte dai giudici del secondo grado, conclusioni che erano arrivate il 5 dicembre del 2018.

Quella di ieri è stata una giornata lunghissima per Lucia Aleotti che ha atteso la fatidica telefonata del suo legale a casa, in famiglia, dopo aver rinunciato a partecipare all’udienza di Roma anche per le restrizioni imposte dal Covid.

"È stata per lei una giornata di tensione - conferma l’avvocato Sandro Traversi - dopo le richieste di annullamento dell’assoluzione avanzate dal procuratore generale. Ma è stato veramente un bel risultato e siamo tutti davvero felici per questo epilogo". In serata la nota del gruppo: "I fratelli Aleotti potranno continuare a dedicarsi serenamente alla crescita dell’azienda, presente oggi in 140 paesi con più di 17.000 dipendenti". Come dire: capitolo chiuso, ora la multinazionale con base a Firenze guarda avanti.

"Siamo felici - ha commentato l’avvocato Sandro Traversi, difensore di Lucia Aleotti insieme al collega Franco Coppi - , finalmente possiamo dire che è stata fatta giustizia". "Siamo molto soddisfatti, la Cassazione ha esattamente inquadrato i temi della causa e ha pronunciato una sentenza estremamente corretta", ha commentato l’avvocato Franco Coppi, difensore con l’avvocato Alessandro Traversi di Lucia Aleotti. "Il ricorso del procuratore generale proponeva una nuova lettura della vicenda - ha concluso Coppi - e quindi secondo noi era irricevibile".

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