REDAZIONE FIRENZE

Maxi corteo in Oltrarno "Noi partigiani della pace"

Sfilano dai collettivi ai lavoratori Gkn. I ragazzi del Miche leggono a Trespiano "I nostri compagni pestati ci ricordano che c’è del buono nella scuola pubblica".

Maxi corteo in Oltrarno "Noi partigiani della pace"

"E pensare che non me ne ha mai voluto parlare. Ma io qui ci vengo tutti gli anni. Ricordo lui e quella cicatrice che non mi ha mai fatto vedere". Ferruccio ha 38 anni e come suo nonno sia scampato all’eccidio di piazza Tasso quel maledetto 17 luglio 1944, non l’ha mai saputo. Ma, ieri, fra gli almeno 300 che hanno sfilato da piazza Santo Spirito fino a lì, davanti al monumento che ricorda quella mattina di sangue, ci si è messo quasi a piangere. "Come sempre. Come si fa? Non avevano fatto nulla. Nonno fu preso di striscio, ma ammazzarono anche un bambino di 8 anni".

Il corteo organizzato da Firenze Antifascista sembra leggergli l’anima e, davanti al cippo rallenta il passo. L’altoparlante che strilla "Oggi come ieri contro il fascismo con ogni mezzo. Siamo partigiani della pace" si zittisce. Una decina secondi di raccoglimento proprio dove fu aperto il fuoco dalle mitragliette degli uomini della Rsi e dove caddero in almeno cinque, poi un applauso liberatorio.

É solo una delle storie delle centinaia di persone che ieri si sono date appuntamento dalle 15 in piazza Santo Spirito per festeggiare il 25 aprile con un pensiero ad Aligi Brducci, il comandante partigiano Potente della brigata Sinigalia, ferito a morte proprio in piazza. Tutto è filato liscio: bancarelle, striscioni, raccolta fondi per il finanziamento e gli interventi di molti giovanissimi che hanno scelto il corteo per ribadire il valore della Resistenza con letture e pensieri.

Tante le bandiere: da quella dall’Anpi, all’Unione Sindacale di Base, fino a Rifondazione Comunista, Unione Popolare e Firenze Antifascista. Presenti anche alcuni lavoratori della Gkn Tutti cuciti nel serpentone che, dopo le 17.30 si è mosso verso a passo lento verso il monumento di piazza Tasso fra slogan e striscioni. Per poi concludere la serata con il concerto dei Malasuerte. Ieri mattina invece al cimitero di Trespiano, i ragazzi del licelo Michelangiolo, davanti al quale il 18 febbraio due studenti sono stati aggrediti da sei ragazzi di Azione Studentesca, hanno letto una lunga riflessione sul valore della Resistenza.

"I nostri compagni pestati - è uno dei passaggi della loro lunga lettura, riferito a quell’evento - con le loro azioni, ci hanno ricordato che c’è ancora del buono nella nostra scuola pubblica, che continua a combattere e a resistere, a discapito di vent’anni di tagli e ridimensionamenti attuati dai vari governi di ogni colore politico". E poi: " Che l’antifascismo in questo Paese l’abbiano risvegliato due ragazzi pestati perché difendevano le loro idee fa pensare molto, ma non la nostra generazione, bensì quella che aveva analizzato talmente bene la realtà che si era dimenticata di cambiarla. Non temete, il futuro è in buone mani, e, se la scuola pubblica verrà risollevata, sarà in mani ancora migliori".