La raccolta è in piena attività, e da alcuni giorni è iniziata anche la commercializzazione del marrone del Mugello IGP. Uno dei prodotti più noti e apprezzati del territorio mugellano – non a caso al momento è l’unico, e da oltre venticinque anni, ad essere stato insignito dell’indicazione geografica protetta –. I castanicoltori sono soddisfatti: "La raccolta – dice Emanuele Piani, presidente del Consorzio Marrone Mugello IGP è iniziata e sta procedendo piuttosto bene: la produzione è di qualità, e magari le quantità non sono quelle che ci aspettavamo all’inizio, ma è sicuramente un’annata positiva. I marroni, in diverse zone, sono cresciuti meno del previsto, a causa del freddo precoce di settembre".
E i mercati stanno rispondendo bene: "Al momento – nota Piani – come prezzo all’ingrosso siamo tra i 4 e i 5 euro al chilogrammo, mentre il prezzo finale per il consumatore oscilla tra i 7 e gli 8 euro". Il presidente del Consorzio vuole mettere in guardia coloro che vogliono acquistare il vero marrone Igp del Mugello: "Oggi – fa presente Piani – si sta assistendo alla comparsa di vari marchi commerciali, che non sottostanno ad alcuni disciplinare di produzione certificato". E quindi non danno garanzie circa la provenienza. "Se si vuol essere sicuri di acquistare prodotto locale bisogna fare riferimento solo all’Igp, l’unico marchio che ti garantisce la provenienza del prodotto. Perché l’Igp non è solo un marchio ma rappresenta un’intera filiera che da quasi trent’anni si è organizzata per chiudere il cerchio e portare il prodotto locale ai consumatori. Gli altri che si trovano sul mercato possono venire da Viterbo, o anche dall’estero".
I centoventi castanicoltori dell’area Mugello-Val di Sieve portano i loro marroni nei tre centri di raccolta in funzione, a Palazzuolo, Firenzuola e San Godenzo (poi c’è anche la Fabbrica dei Marroni di Marradi che ritira il marrone mugellano per fare prodotti trasformati): i marroni vengono controllati – è richiesta una determinata pezzatura – e poi insacchettati, in confezioni da 500 grammi e un chilo. In gran parte finiscono nei canali di vendita della grande distribuzione, in tutta l’Italia del Centro – Nord.
Questo non significa che l’ottimo marrone del Mugello non si trovi anche al di fuori di questi canali. Ad esempio, nelle sagre in pieno svolgimento in molti comuni della zona
"Il marrone sfuso – nota Piani – non può essere certificato, e occorre andare a fiducia. Spesso i banchi delle sagre sono organizzati dagli stessi castanicoltori locali. Occorre fare distinzione tra la vendita convenzionale e quella nei canali della grande distribuzione. Hanno logiche diverse, e ribadisco che nei supermercati l’unica vera garanzia è cercare l’Igp. I resto magari costa meno, ma può venire chissà da dove. E invece la gente pensa di comprare un prodotto locale. Noi – ribadisce Piani – non siamo un consorzio commerciale, ma un consorzio di tutela e di promozione del marrone del Mugello".
Paolo Guidotti