ROSSELLA CONTE
Cronaca

Il futuro è donna: ecco il Manifesto delle imprenditrici

Terziario Donna presenta da Firenze un credo in 18 punti che condensa valori e principi come il talento e la meritocrazia

Un momento dell'incontro di Confcommercio (New Press Photo)

Firenze, 11 marzo 2019 -  E’ stato presentato a Firenze il Manifesto del Terziario Donna di Confcommercio, un documento in 18 punti che condensa i valori e i principi in cui crede il gruppo che rappresenta oggi oltre 250.000 imprese femminili operanti nei settori del commercio, del turismo, dei servizi, delle pmi e nelle professioni, e conta circa 70 gruppi territoriali in tutta Italia.

Valori come il talento e la meritocrazia, la sostenibilità e la responsabilità di impresa, che sono di fondamentale importanza nella crescita economica e sociale delle aziende e del nostro Paese.

«Le donne – spiega Carlo Sangalli,  il presidente Confcommercio nazionale arrivato a sorpresa durante la presentazione - hanno una cultura di impresa che sa guardare lontano, sono le ambasciatrici dei tempi che cambiano e sanno affrontare meglio le sfide dell’innovazione e delle nuove tecnologie meglio di chiunque altro. Con questo Manifesto vogliamo portare avanti una serie di valori che devono diventare di tutti, raccogliere il buono e generare il meglio. Grazie della vostra presenza in Confcommercio».

Il Manifesto, «un credo in 18 punti», come ha sottolineato Anna Lapini, presidente Confcommercio Toscana, è stato presentato alla presenza, tra gli altri, di Laura Lega, prefetto di Firenze, Beatrice Covassi, capo della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, Anna Paola Concia, attivista dei diritti civili e delle donne, Andrea Granelli, fondatore di Kanso ed esperto dell’innovazione sulla società e di Cristina Giachi, vice sindaco del Comune di Firenze.

«Un documento semplice ma forte nei nostri valori di vita e di impresa. Un messaggio rivolto a tutto il nostro mondo, a imprenditori e imprenditrici in un momento in cui non possiamo fare a meno di interrogarci. Parliamo di economica della bellezza, di economia del nuovo umanesimo, di rispetto dell’ambiente ma anche della persone e dei diritti inalienabili dell’impresa ma soprattutto degli uomini e delle donne» conclude Patrizia Di Dio presidente nazionale Terziario Donna.