"Mamma mi presti dei soldi per favore". Ma la voce è falsa, truffate madre e figlia

La nuova frontiera del ’pacco’ realizzato con l’intelligenza artificiale

"Mamma mi presti dei soldi per favore". Ma la voce è falsa, truffate madre e figlia

"Mamma mi presti dei soldi per favore". Ma la voce è falsa, truffate madre e figlia

"Mamma ho bisogno di soldi, devo pagare il biglietto, poi ti spiego appena rientro a Firenze". La voce della telefonata una mamma fiorentina l’ha riconosciuta, per lei non c’era nessun dubbio: era quella di sua figlia che in quel momento era all’estero per lavoro. Quindi la donna non ci ha pensato due volte e ha immediatamente provveduto a fare il bonifico che però non ha mai raggiunto sua figlia. E’ la nuova frontiera delle truffe, stavolta fatte con dei software. Si tratta di programmi che ’pescano’ le voci vere e le riproducono modificandone le parole. I truffatori fanno un minino di indagine prima, soprattutto sui social: per sapere con un certo margine di sicurezza, ad esempio, se il parente che allertano ha figli e magari dove si trovano in quel momento, se in Italia o all’estero.

E’ successo a Firenze martedì 9 aprile, vittime una fiorentina di 39 anni e sua madre. In totale, gli imbroglioni hanno portato via alle donne 5mila euro chiedendo tre successivi pagamenti. L’episodio è stato denunciato ai carabinieri. Le due vittime si sono rese conto dell’imbroglio solo quattro giorni dopo, quando la 39enne è rientrata in città. "Mia madre ha ricevuto prima una telefonata. Era convinta che la voce fosse la mia, mi ha detto che era identica, non poteva essersi sbagliata. Ci sentiamo spesso per telefono. E poi conoscevano tanti dettagli della nostra vita privata.

Lei non ci ha pensato due volte a procedere con il bonifico" racconta. Dopo la prima telefonata, i truffatori si sono spostati su WhatsApp fino a portare via alla donna un totale di 5mila euro con tre diversi pagamenti.

"Abbiamo capito di essere state vittime della truffa solo una volta che sono tornata a Firenze. Abbiamo avuto una sensazione strana, di essere controllate, spiate" prosegue la 39enne. I messaggi sul numero whatsapp sono poi continuati ad arrivare anche dopo essere rientrata in Italia: "Hanno continuato a chiedere soldi, il numero era ancora attivo".

Rossella Conte

è arrivata su WhatsApp

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