Malumori nel Pd dopo le primarie. Il difficile risiko delle alleanze

Il Pd di Scandicci cerca una soluzione dopo le sanguinose primarie. Ipotesi di ricompattamento con proposta di cambio alla segreteria cittadina. Polemiche e possibili defezioni in vista.

Malumori nel Pd dopo le primarie. Il difficile risiko delle alleanze

Malumori nel Pd dopo le primarie. Il difficile risiko delle alleanze

La gestione delle primarie è stata sanguinosa. Per questo, nel Pd si cerca una quadra per provare a ricompattare un fronte che appare quanto mai diviso. Ma, come dice il proverbio, il rattoppo sembra peggiore del buco e la soluzione ipotizzata comunque scontenta molti. Ma quale sarebbe l’ipotesi per ‘tenere a casa’ i giorgiani? Il quadro sarebbe emerso nella riunione di ieri sera, la prima della segreteria dopo le primarie. L’offerta dello stato maggiore di Sereni, sembrerebbe quella di ‘promuovere’ in una giunta eventuale, l’attuale segretario cittadino, Tommaso Francioli, e di sostituirlo con Andrea Anichini (nella foto), ex assessore e attualmente nella segreteria dell’assessore regionale, Monia Monni. E sembra incredibile, viste le pesanti critiche mosse dal fronte sereniano a Francioli per le sue attese alla ricerca di una sintesi mai arrivata. La mossa avrebbe un duplice scopo: dare un contentino a Giorgi e impossessarsi del partito, fino ad ora nelle mani dei bonacciniani. Ma su questa ipotesi si discute molto anche all’interno della compagine che ha vinto le primarie, visto che per la segreteria in passato si era fatto anche il nome di Francesco Mucé, in quota ai cattolici. E si sa quale sia il debito di riconoscenza che i sereniani devono proprio al voto cattolico, mosso dall’assessore Yuna Kashi Zadeh e da punti di riferimento della vecchia amministrazione, come Gianni Borgi. I mugugni sono notevoli. E dopo la prima uscita eccellente, quella di Giuseppe Cicalese, non si escludono ulteriori defezioni.

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