"Mai trovato merce del genere in altri Paesi"

"Mai trovato merce  del genere in altri Paesi"

"Mai trovato merce del genere in altri Paesi"

Eike Schimdt, direttore degli Uffizi, i capolavori dell’arte riprodotti e storpiati sui gadget, hanno bisogno di nuove regole?

"Sì. Partiamo da una considerazione e cioè che dalla pandemia non abbiamo imparato niente. Il lockdown poteva essere l’occasione per vedere meno venditori abusivi per le strade, ma anche migliorare la qualità della merce esposta in quelli regolamentari e dare una nuova immagine di noi al mondo".

E invece?

"Vedo ancora di più in giro paccottiglia di cattivo gusto. Il problema sembra essere aumentato".

Il senatore di Fdl, Paolo Marcheschi, ha proposto una norma ad hoc che preveda un canone per la riproduzione dei capolavori sui gadget.

"Plaudo con entusiasmo alla sua iniziativa. Fin dal mio arrivo ci siamo sempre impegnati per il decoro della città".

Ma è proprio tutto da buttare?

"Non ho niente in contrario verso chi, anche per scherzo, ‘prende’ un’opera e la riproduce su una t-shirt. O se lo fa un grande designer. Ma deve essere tutto tracciabile e dobbiamo sapere a chi scrivere. Invece ci sono molti ’cani sciolti’ che spesso non pagano le tasse e vendono ovunque, è anche impossibile capire chi produce cosa. Ci rimette anche l’immagine della città".

Gli oggetti peggiori che ha visto?

"Quelli che utilizzano l’uomo vitruviano di Leonardo, i legionari romani, ma ci sono anche molte immagini sessiste e offensive verso il decoro di Firenze".

Su quest’ultime il Comune ha annunciato una stretta.

"Finora i controlli non sono serviti a molto, si tratta di una questione da disciplinare a livello nazionale".

In quali altri luoghi del mondo ha visto merce simile?

"L’ho trovata solo a Mumbai in India e in alcuni Paesi del Nord Africa. Ma si trattava di oggetti tribali, non certo riproduzioni di opere d’arte".

cla.cap

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