Maggio Revocato lo sciopero Salva la prima del Don Carlo

Il sindaco e presidente del teatro, Dario Nardella, raggiunge un accordo al tavolo con i sindacati. La lista degli impegni, in sei punti, per garantire il debutto martedì prossimo col ministro Sangiuliano

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di Olga Mugnaini

"Un dì mi resta! Ah, sia benedetto il ciel! Ah! lo salverò!"

Anche se nel "Don Carlo" è un’aria da soprano, stavolta è finita nelle corde vocali del sindaco Dario Nardella che ieri, dopo un’estenuante confronto con i sindacati, è riuscito a scongiurare lo sciopero al teatro del Maggio, che avrebbe fatto saltare martedì prossimo il debutto dell’opera verdiana.

Alla fine, più che un melodramma è sembrata una vicenda più simile alla commedia shakespeariana “Molto rumore per nulla“, anche se il rischio di restare a sipario abbassato era reale.

Ieri sera alle 20, invece, l’accordo è stato raggiunto, il red carpet tirato fuori e l’invito alla prima per il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano confermato.

L’assemblea dei lavoratori del Maggio, iscritti e simpatizzanti Slc Cgil e Fistel Cisl, ha ritenuto infatti che le questioni sottoposte al sindaco Dario Nardella, in qualità di presidente della Fondazione, avessero avuto sufficienti rassicurazioni.

I sindacati chiedevano una serie di impegni volti a favorire la prosecuzione dell’attività del Teatro in sicurezza sotto il profilo economico e gestionale: "Il confronto su tali impegni, e la condivisione degli stessi - spiegano le organizzazioni sindacali – ha prodotto come effetto la disdetta degli scioperi annunciati per il 27, 30 e 31 dicembre. Pur permanendo motivi di preoccupazione e la necessità di una costante vigilanza ed attenzione, c’è la comune volontà di garantire che i sacrifici delle lavoratrici e dei lavoratori del Maggio, e il considerevole impegno economico dei soci istituzionali, non siano vanificati".

Così, intanto si va in scena come da cartellone.

Sei i punti dell’accordo, tutti economici. Il primo riguarda l’impegno a destinare le risorse del Fondo di patrimonializzazione come previsto nel decreto ministeriale. Il sindaco ha aggiunto che tale impegno debba avvenire in coerenza con le indicazioni ricevute dal Commissario per le fondazioni lirico sinfoniche e dalla direzione generale Ministero, che indicano verifiche trimestrali.

Si chiede poi la costituzione di un comitato consultivo di verifica e controllo: tale organo deve avere accesso alla situazione della cassa della fondazione e avere contezza del rapporto fra spesa e ricavi per ogni singola produzione. Il Comitato verifica altresì la coerenza di gestione della spesa rispetto agli indirizzi assunti dalla Fondazione.

Terzo punto, revisione delle spese previsto in bilancio 2023, in modo da procedere ad un assestamento con una riduzione dei costi di produzione del 22%, pari a meno 2 milioni e mezzo di euro. La quota massima per la produzione dovrà essere ricalibrata e riportata a una situazione di compatibilità con le casse del teatro. Il presidente dovrà portare l’assestamento di bilancio in approvazione in Consiglio di Indirizzo entro gennaio 2023.

Si chiede inoltre di conoscere le premialitá individuali e bonus ad personam, con verifica ed eventuale revisione delle stesse. E ancora riorganizzazione degli assetti dirigenziali, per avere una riduzione dei costi e verificare le necessità funzionali. Infine, si chiede un profondo ripensamento della politica dei prezzi di biglietteria, "per recuperare quantomeno quanto perso rispetto al trend storico, dato 2019 ultimo anno prima della Pandemia".

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