Maggio, i conti in tasca "Era da libri in tribunale Non abbiamo spinto per salvare i lavoratori"

La verità di Roberto Benedetti, presidente del consiglio dei revisori dei conti "E’ uno zombie. Già a ottobre doveva finire tutto in mano ai magistrati".

Maggio, i conti in tasca  "Era da libri in tribunale  Non abbiamo spinto  per salvare i lavoratori"

Maggio, i conti in tasca "Era da libri in tribunale Non abbiamo spinto per salvare i lavoratori"

di Ilaria Ulivelli

"Il Maggio è uno zombie, già a ottobre c’erano le condizioni per portare i libri in tribunale". Roberto Benedetti è netto nel descrivere la drammatica situazione economica in cui si trova l’ente lirico. Lui i conti li conosce bene, essendo il presidente del Collegio dei revisori della Fondazione.

Però non lo avete fatto...

"Se non abbiamo spinto di più è stato per i lavoratori: io sto dalla loro parte e sono preoccupato, perché sono gli unici a non avere alcuna responsabilità".

Com’è stato possibile, non vi eravate accorti prima che la nave stava affondando?

"Ce ne siamo accorti, siamo stati noi a dare l’allarme. Anche se devo dire che, nel periodo del Covid, con l’impossibilità di esercitare l’attività, c’è stato un momento di difficoltà funzionale".

Quando vi siete resi conto della situazione?

"A dire il vero sin dal primo giorno avevamo fatto notare che alcune entrate promesse erano aleatorie, non supportate da certezze. E che di conseguenza alcune spese potevano non essere coperte. Con quel trend di gestione questo risultato era inevitabile".

Ma il bilancio 2021 si era chiuso con un pareggio...

"E’ stato un pareggio contabile ma non sostanziale, perché molte spese erano state rinviate all’anno successivo ed erano state anticipate alcune entrate".

Quindi a ottobre scorso che cosa avete trovato?

"Abbiamo fatto una verifica: in cassa c’erano tremila euro".

Pochi per gli stipendi...

"Se a ottobre non hai soldi per i mesi successivi, non li avrai neppure per i primi mesi dell’anno. Perché i contributi pubblici difficilmente arrivano a inizio anno. Sono cose ovvie. Gli stipendi sono tra le spese correnti fisse. Pereira diceva di non aver fatto spese correnti. Anziché mettere da parte i soldi per pagare i lavoratori, pagava altre cose".

Quanti soldi servono per gli stipendi?

"Servono 800mila euro al mese che con gli oneri riflessi salgono a 1,4-1,5 milioni. E’ importante calcolare il totale perché le ritenute fatte e non versate danno luogo al reato di appropriazione indebita".

Avete chiesto un riscontro al sovrintendente Pereira?

"Già da prima avevamo fatto notare che le produzioni erano in perdita notevole. Lui rispondeva che se si vogliono avere grandi artisti bisogna fare grandi opere. Ma tutta questa grandeur non ha realizzato grandi incassi in biglietteria".

Un esempio?

"Ci sono stati grandi opere costate più di un milione di euro che hanno portato in cassa 100mila euro".

Si trattava di produzioni insostenibili per un Maggio ancora in una situazione precaria.

"Che non si può spendere più di ciò che si ha per far quadrare i conti è un concetto facilmente comprensibile anche dalla massaia di casa. Le produzioni avrebbero dovuto essere almeno autosufficienti per non generare uno squilibrio".

Lo avete detto a Pereira?

"Non lo abbiamo solamente detto. E’ tutto nero su bianco".

Ma lui come voleva risolvere la situazione?

"Voleva usare i fondi per la patrimonializzazione, lo ha detto. Noi lo avevamo avvisato che non si poteva fare. Infatti ora c’è un’inchiesta della magistratura aperta".

Aveva detto che poi li avrebbe rimessi con altre entrate?

"Ma la legge lo impedisce. Poi non era credibile che potesse rimetterli. Il Maggio non ha mai fatto milioni di utili, quindi era impossibile. Anche se lui almeno era bravo ad attrarre sponsor, non è riuscito ad avere tutti quelli che pensava. I conti del Maggio erano migliori quando è stato chiuso per Covid, è questo il paradosso".

Ora come se ne esce?

"La situazione non è semplice, speriamo di uscirne. Ministero, Regione, Comune, Città metropolitana devono sostenere l’ente. Anche se non è giusto per i contribuenti".

Altrimenti?

"Si chiude. Si pagano i creditori e si ricomincia con soggetti nuovi".

Il commissario Cutaia ce la farà?

"Lo stimo e apprezzo quello che sta facendo. Ha trovato una situazione peggiore di quella che si aspettava. Ho stima anche del ministro Sangiuliano: serve unità di intenti in questo momento".

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