REDAZIONE FIRENZE

Caduta fatale, muore in mountain bike: ramo gli recide l’arteria femorale

La vittima aveva trent’anni. Salvo l’amico con lui

L'elisoccorso Pegaso (Foto di repertorio)

Firenze, 2 luglio 2019 - Tragedia assurda nella serata di ieri durante un’escursione sportiva nel verde, in una zona da trekking degli Scopeti, tra San Casciano e Impruneta: Lorenzo Ermini, 30 anni, nato a Bagno a Ripoli, residente alla Romola (frazione di San Casciano), celibe, impiegato, appassionato di mountain bike, è morto dissanguato, uno choc emorragico dopo essere caduto dalla bici insieme a un amico con il quale stava facendo un fuoristrada nei boschi. Un ramo gli si è conficcato in una coscia e gli ha reciso di netto un’arteria femorale; una ferita profonda che gli ha fatto perdere molto sangue, tanto, troppo, in tempo breve.

A questa circostanza, già tremenda, si è aggiunta la difficoltà per i soccorritori, chiamati dall’amico della vittima, di individuare e raggiungere il posto esatto e così curare il ferito in gravissime condizioni. I due appassionati di Mtb sono stati infatti localizzati soltanto grazie all’ausilio del cellulare. E’ stato abbastanza arduo raggiungere gli escursionisti e quando è accaduto per uno di loro era ormai troppo tardi.

I VIGILI del fuoco sono arrivati sul posto per recuperare i due ciclisti; con loro si sono mobilitati prontamente i soccorritori della Misericordia di San Casciano, ma purtroppo per il trentenne non c’era più niente da fare: è morto così, nel bosco, gli ultimi secondi di lucidità vicino all’amico che non ha potuto fare niente per tamponare la violentissima emorragia.

Il personale del 118 non ha potuto far altro che constatare il decesso, inutile l’intervento dell’elisoccorso «Pegaso» fatto decollare da Massa. E poi rientrato mestamente alla base: avrebbe dovuto trasportare Lorenzo in ospedale per un difficile intervento di isolamento dell’arteria e di blocco del violento choc emorragico. Non è stato possibile, purtroppo.

Sul posto anche il sindaco di San Casciano, Roberto Ciappi, incredulo, provato dall’assurdita e dalla enormità dell’episodio.

SECONDO una prima ricostruzione, effettuata in base al racconto del compagno di escursione della vittima, sotto choc, sembra che al termine della strada, in una curva, il ciclista abbia perso il controllo della bicicletta. E’ caduto rovinosamente a terra andando a sbattere contro un ramo che fuoriusciva dal ciglio della strada. Una scudisciata, il ramo si è conficcato in una gamba di Ermini recidendogli l’arteria femorale, grosso vaso arterioso che attraversa la coscia dall’inizio dell’arto, fin quasi all’altezza del ginocchio.

I RILIEVI effettuati e la testimonianza dell’amico ciclista che era insieme alla vittima sono stati da subito coincidenti: quindi il magistrato ha disposto la restituzione della salma ai familiari. Procedono i carabinieri della stazione di piazza Cavour, a loro volta interveuti sul posto per l’accertamento della dinamica e di eventuali responsabilità

giovanni spano

andrea settefonti