GABRIELE MASIERO
Cronaca

Lo stop all’intesa con Israele. Critiche dai big della Normale: "Una decisione sconcertante"

L’Associazione degli Amici della Scuola pisana: "Valorizzare la scienza e la cultura come elementi di dialogo". E a Siena l’Università per stranieri sospenderà le lezioni per il Ramadan. Il rettore Montanari: solidarietà con Gaza.

Lo stop all’intesa con Israele. Critiche dai big della Normale: "Una decisione sconcertante"

Lo stop all’intesa con Israele. Critiche dai big della Normale: "Una decisione sconcertante"

La guerra a Gaza incendia l’università a colpi di scelte e reazioni. Dopo la decisione del Senato accademico della Normale di Pisa di chiedere al ministero degli Esteri di bloccare il bando Italia-Israele per la collaborazione scientifica tra atenei, e i conseguenti "sconcerto e contrarietà" espressi dall’associazione Amici della Normale, arriva anche la scelta dell’Università per Stranieri di Siena di sospendere la didattica il 10 aprile, "in segno di condivisione" per la festa di fine Ramadan.

"Un visibile segno di solidarietà con la popolazione palestinese di Gaza – spiega il rettore Tomaso Montanari – in grandissima parte musulmana, sottoposta a un incessante, inaudito, massacro". Stop alla didattica, aggiunge Montanari, anche "venerdì 11 ottobre, Kippur, a un anno dalla strage del 7 ottobre: la nostra missione statutaria è costruire il multiculturalismo e contribuire alla pacifica convivenza tra i popoli". Secondo il rettore senese "il nostro contributo alla ridefinizione di un‘identità occidentale è anche quello di affermare che la cultura islamica non è nemica, né una minaccia".

La situazione di Gaza rende incandescente il clima anche dentro la Normale e scuote l’istituzione bicentenaria abituata da sempre a pesare le parole. Una critica senza sconti al Senato accademico normalista arriva infatti dall’Associazione Amici della Normale, di cui fanno parte personaggi come Salvatore Rossi, ex direttore generale di Bankitalia; l’ex presidente della Corte Costituzionale Giuliano Amato; Enrico Tommaso Cucchiani, ex ceo di Intesa Sanpaolo; Monica Barni, ex rettrice dell’Università per Stranieri di Siena ed ex vicepresidente della Regione Toscana guidata da Enrico Rossi; Alberto Quadrio Curzio, economista e già presidente dell’Accademia dei Lincei.

Un consesso di studiosi che conoscono bene le dinamiche politiche e sociali internazionali e che criticano la decisione dell’istituzione accademica pisana di fare propria la proposta della componente studentesca di fermare un bando che, è la motivazione, "apre alla cosiddetta ricerca dual use che può avere effetti anche nell’industria bellica". "Le istituzioni universitarie come la Normale devono – spiega la nota degli Amici della Normale – preoccuparsi di valorizzare sempre la scienza, la cultura e l’arte come elementi di dialogo e di raccordo universale".

Già una decina di giorni fa era stato evitato un incidente diplomatico non banale. Gli studenti normalisti avevano chiesto addirittura di interrompere le collaborazione con la Scuola Sant’Anna di Pisa, che con la Normale è federata, perché, in estrema sintesi, la sua ricerca scientifica strizza l’occhio all’economia di guerra. Intervenne il direttore Luigi Ambrosio per ribadire che il tema non era in discussione.

Ora la mozione del Senato Accademico apre un altro fronte e fa infuriare anche il console onorario di Israele per Toscana, Emilia-Romagna e Lombardia, Marco Carrai, che ha definito "ridicole e vergognose quelle motivazioni".