
L’Imperatore di Beethoven. Doppio concerto al Maggio
Un’antica amicizia nata 30 anni fa durante le tournée americane, che si rinsalda e si consolida sul palcoscenico del Teatro del Maggio Fiorentino in occasione del quarto appuntamento del ciclo "Beethoven, Honegger e l’Europa". Domani e sabato 18 novembre (ore 20) nella sala Zubin Mehta del Teatro del Maggio Fiorentino, Daniele Gatti alla guida dell’Orchestra e Andrea Lucchesini al pianoforte offriranno la propria lettura di una pagina cardine del repertorio classico: il Quinto Concerto op. 73 di Beethoven, dedicato all’arciduca Rodolfo Giovanni d’Asburgo-Lorena ma meglio conosciuto come ‘Imperatore’. L’epiteto, inevitabilmente riferito a Napoleone che nel 1809 occupò Vienna con le sue truppe, non fu coniato da Beethoven, che ormai non nutriva più nessuna simpatia per il generale nel quale anni prima aveva identificato l’eroe per eccellenza. "Si tratta tuttavia di un’opera rivoluzionaria – ci spiega Lucchesini - che ancora oggi ci sorprende per la sua magniloquenza e insieme per l’intensa dolcezza del lirismo, due aspetti sempre compresenti nella straordinaria personalità dell’autore". Lucchesini, formatosi alla scuola di Maria Tipo, si è affermato nel panorama internazionale giovanissimo, vincendo il concorso Dino Ciani di Stresa. Da allora suona in tutto il mondo con le più prestigiose orchestre ed i più grandi direttori e si dedica con passione all’insegnamento presso il Mozarteum di Salisburgo e la Scuola di Fiesole, di cui è stato direttore artistico fino al 2016. La seconda parte del concerto è invece dedicata al grande repertorio novecentesco, con la Sinfonia n.4 "Deliciae Basilienses" di Honegger, composta nel 1946 per celebrare il ventesimo anniversario della Basler Kammerorchester nel segno di Haydn e Mozart: una ventata di serenità dopo gli orrori della guerra. E infine, la Konzertmusik per orchestra d’archi e ottoni op.50 di Paul Hindemith, eseguita nel 1931 nella Boston Symphony Hall in occasione dei 50 anni di una delle più rinomate orchestre del mondo. "Un bellissimo brano di grande virtuosismo – sottolinea Gatti - che possiede tutta la forza e la potenza necessaria a chiudere una serata così sontuosa".
Chiara Caselli