
La collocazione dell’opera seicentesca nel museo Giuliano Ghelli
L’Immacolata Concezione torma a casa. Salvata dalla guerra e dal passaggio del fronte, la tela è stata riconsegnata alla comunità di San Casciano. E accolta nel Museo Giuliano Ghelli dove l’opera (1655 – 1660 circa), recentemente attribuita al pittore fiorentino Giovanni Montini, allievo di Jacopo Vignali, dallo storico dell’arte Federico Berti, è esposta temporaneamente.
A contribuire alla riscoperta del quadro sono stati il Comune di San Casciano e la parrocchia di Sant’Andrea in Percussina, che hanno fatto riemergere l’Immacolata Concezione, proveniente dall’Oratorio della Concezione di San Casciano, detto il Chiesino, distrutto dalle bombe nell’estate del 1944.
Fu il parroco di allora, don Pietro Trentanove, a mettere in salvo l’opera trasferendola nella sua chiesa di Sant’Andrea in Percussina. La tela raffigura Maria, sospesa nel cielo e accompagnata da due angioletti, con la veste bianca arricchita alla vita da un nastro azzurro, ritratta mentre schiaccia col piede un serpente, metafora cristiana dell’essere nata senza peccato. "Il dipinto – dichiara il sindaco Roberto Ciappi - un tempo ornava l’altare dell’oratorio, noto con il nome del Chiesino, un edificio sacro di origine seicentesca, addossato su una delle torri delle mura medievali. Il suo ritrovamento rivela in forma inedita un’importante pagina della memoria storica locale, legata al passaggio del fronte e alla ricostruzione del percorso di vita e devozione popolare".
La presentazione dell’Immacolata Concezione è stata organizzata in occasione dell’80° anniversario della Liberazione di San Casciano che comprende altri eventi come una mostra interattiva "Storie Liberate - Il Chiesino" e la presentazione del libro a cura di Nicoletta Matteuzzi con un saggio di Federico Berti e i contributi di don Andrea Bigalli e Giovanna Bigalli, Sara Gremoli, Angela Matteuzzi e Lucia Cioppi.
"Abbiamo dato voce a un percorso di un’opera che si credeva perduta", precisa Nicoletta Matteuzzi, direttrice del museo Ghelli, nonché responsabile e coordinatrice del Sistema Museale Chianti Valdarno. "Si porta alla luce la vicenda di un prete, una sorta di monument man, che si impegna concretamente e si distingue nella tutela del patrimonio culturale dalla distruzione e dal saccheggio della seconda guerra mondiale. Emerge una grande partecipazione della comunità nel desiderio di appropriarsi di un manufatto di indubbio valore artistico confermando il proprio legame con l’opera e l’arte in generale".
Matteuzzi sottolinea inoltre che "il nostro lavoro ha mirato a riportare temporaneamente il dipinto, esposto dopo il restauro all’interno della chiesa di Sant’Andrea in Percussina, nel centro storico di San Casciano, per farlo conoscere alla comunità locale a tutti i visitato. Ci tengo ancora una volta a ringraziare la comunità di sant’Andrea in Percussina, per mezzo della quale l’opera è stata sottoposta al restauro che ha dato avvio all’intera ricerca".