
L’estate nella Cavea del Maggio. Un frizzante Barbiere di Siviglia
Ancor prima che al factotum, largo ai giovani. Il Teatro del Maggio apre la cavea al pubblico dell’opera cominciando dal Barbiere di Siviglia, un titolo di grande richiamo e popolarità, ideale da proporre a spettatori più o meno esperti per divertirli con gusto e spessore. Quattro le recite: domani 18, il 20, il 22 e il 24 luglio (ore 21). Sul podio è il maestro Riccardo Bisatti, 24 anni e talento da vendere: una delle più interessanti scoperte direttoriali degli ultimi anni, ma al Maggio è già un veterano. Assieme a lui un cast altrettanto gagliardo e pimpante, età media inferiore ai 30 anni, perfetto per alimentare la frenesia rossiniana. La regia è quella collaudata, minimale, colorata e divertentissima di Damiano Michieletto, ripresa per l’occasione da Andrea Bernard, recentissimo vincitore del prestigioso Premio Abbiati 2023. Si tratta della decima messinscena dal debutto, avvenuto quasi vent’anni fa al Teatro Romano di Fiesole. È uno spettacolo pensato per un’esecuzione all’aperto, dunque ideale per la cavea, fresca e suggestiva, che ospita per la prima volta un’opera lirica in forma scenica su un palco e una buca d’orchestra costruiti allo scopo. Per l’occasione sarà aperto anche il nuovo bar, dove Sammontana offrirà gelati a tutto il pubblico, sia alla prima che alle repliche. Figaro, il factotum, è Hae Kang, vincitore del Concorso Internazionale "Voci Verdiane" di Busseto; Dave Monaco veste i panni del Conte di Almaviva; Laura Verrecchia è Rosina mentre Bozhidar Bozhkilov è Don Basilio e Matteo D’Apolito è Don Bartolo. Dall’Accademia del Maggio arriva il resto del cast vocale: Letizia Bertoldi nella parte di Berta e Yurii Strakhov in quella di Fiorello.
Un annuncio dall’altoparlante dà inizio alla rappresentazione, che simula un viaggio in treno e richiama con la fantasia luoghi e situazioni dell’opera. Costumi evocativi e bizzarri e colori accesi rendono i personaggi delle caricature, quasi fossero personaggi legati alla Commedia dell’Arte: Don Basilio è verdissimo con capelli lunghi, unti, naso adunco, tutto verde d’invidia come un serpente; Figaro ha capelli che alludono a orecchie volpine e baffi, mentre don Bartolo, tutto in bianco, assomiglia a un panciuto bulldog che guarda geloso Rosina, vestita di rosso come il suo amante Lindoro. L’assenza di scene vere e proprie concentra tutta l’attenzione sulla gestualità, ma soprattutto sulla voce e sulla musica, e sottolinea anche i lati più cinici di questo dramma buffo, senza però rinnegarne il lato giocoso.
Chiara Caselli