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L’elettrico che non decolla. Crollo diesel, boom ibride. Ma la verde regna ancora

Le auto plug-in ancora non convincono i fiorentini, ma la transizione è iniziata. Il gasolio perde il 50% dellle immatricolazioni in un anno. Le scelte in città.

Il decollo dell’elettrico puro in riva d’Arno non è scattato. Certo, le vendite si sono alzate dal suolo rispetto a cinque anni fa, ma restano quasi a quota rasoterra rispetto ai motori rivali. Le immatricolazioni nel primo trimestre 2024 dei modelli plug-in, sono un pallido ricordo rispetto a quelle dei primi tre mesi del 2023: 89 contro le 164 dell’anno prima. Segnali di un mercato che ancora non riesce a scrollarsi di dosso l’amore per la cara vecchia benzina. Le auto termiche infatti restano quasi la prima passione con ben 1.167 immatricolazioni nei primi 90 giorni dell’anno: in pratica 13 ogni 24 ore, in aumento addirittura rispetto alle 854 del periodo gennaio-marzo 2023. Il corteggiamento delle auto ricaricabili verso i fiorentini non riesce nemmeno a scalzare il diesel che comunque si piazza a quota 400 immatricolazioni.

A esplodere invece sono i modelli full-hybrid, gli elettrici cioè che non richiedono la ricarica e lavorano in coppia col termico: convincono i più timorosi nel passaggio dalla benzina al (quasi) zero emissioni e non vincolano alle colonnine di ricarica. In tutto il 2023 li hanno acquistati 4.178 fiorentini. Un successo che straccia le 3.536 immatricolazioni dei veicoli a benzina negli stessi 12 mesi. E pensare che nel 2019 erano roba da pionieri: quell’anno le vendita furono solo 848.

Il crollo sul gasolio invece è stato verticale, almeno rispetto al 2019 quando il mercato ’sano’ non era ancora stato contagiato dall’effetto pandemia che nel 2020 ha chiuso i rubinetti alle immatricolazioni. Nell’anno prima del Covid i diesel nuovi infornati sulle strade cittadine erano infatti 5.650, diventati poi 2.036 con un calo del 50% nel 2022 fino ai 1.819 dell’anno scorso. Più di 3.800 veicoli polverizzati in 5 anni.

A picchiare duro sono state sicuramente le misure anti-smog varate da Palazzo Vecchio dopo la procedura di infrazione Ue, legata all’impennata di biossido di azoto sui viali. Qui infatti si è registrato lo sforamento della media annuale di 40 microgrammi per metro cubo alla centralina Arpat di viale Gramsci. Il risultato: diesel da Euro 0 a Euro 5 immatricolati fino al 2015, banditi sui viali dalle 8.30 alle 18.30. E il mercato ha risposto di conseguenza.

Ma veniamo al testa a testa: quanto manca all’elettrico totale, quello plug-in, per acciuffare la benzina? Nel 2023 le auto ad emissioni zero immatricolate in città sono state 513 con una crescita di oltre il 30% rispetto all’anno prima quando furono 337. La strada per raggiungere la verde sembra ancora infinita visto che le ricaricabili costituiscono in pratica il 2% di tutto il parco auto circolante immesso in città nel 2023. A pesare è anche il fattore obsolescenza: un’elettrica pura, sul mercato dell’usato, valgono molto meno rispetto al termico.

La migrazione è già iniziata. Anche se, scorrendo i dati del Pra, l’unica transizione non sembra quella verso il plug-in, ma il passaggio dal diesel alla benzina col gasolio che oggi in città, sembra l’unico sconfitto.

Claudio Capanni