"Cosa vuol dire fare il poliziotto?". "Che significa essere un uomo di legge?". È stato travolto di domande l’ospite dell’Istituto Comprensivo di Capraia e Limite salito in cattedra ieri per dare lezioni di legalità. Ha ripreso con l’intervento di Francesco Nannucci (nella foto), primo dirigente della Polizia di Stato, direttore della Dia della Toscana, l’iniziativa ’I giovedì della legalità’, progetto interrotto a causa del Covid. Obiettivo, formare cittadini consapevoli e informati. E i circa 60 studenti di 4 classi terze delle medie non si sono fatti sfuggire l’occasione. Hanno ascoltato con attenzione i racconti di Nannucci affrontando tematiche delicate come la lotta alla mafia, il bullismo, il cyberbullismo, la violenza sessuale, quella domestica, lo stalking. L’ispettore della Direzione investigativa antimafia ha puntato i riflettori sulla strage di via dei Georgofili del 1993. Ha portato i ragazzi indietro nel tempo, agli anni di Cosa Nostra, della strage di Capaci, sensibilizzando la platea e lasciando spazio a domande e curiosità. "Perché ho deciso di fare questo lavoro? - ha spiegato Nannucci, rispondendo alla domanda di un ragazzo - Fino a qualche anno fa non l’avevo mai confessato. Avevo la vostra età, ero alle medie. Non c’erano telefonini, per informarsi. Solo giornali e due canali tv. Ricordo le edizioni straordinarie sul rapimento di Aldo Moro. Erano gli anni del terrorismo, la mafia uccideva. Quelli che per voi oggi sono nomi di piazze e scuole, mi sono rimasti nella testa. Ho seguito le vicende di uomini che hanno accettato di morire per il senso di legalità. Questo ha influenzato ogni mia scelta". Nell’occasione, un’anticipazione. La scuola dell’infanzia di via Praticcio sarà intitolata a Nadia e Caterina Nencioni, le due piccole vittime della strage dei Georgofili.
Y.C.
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