ALESSANDRO PISTOLESI
Cronaca

L’eco-attivista degli Uffizi. Multa da ventimila euro: "Lo faccio per mia figlia"

Maxi sanzione per il militante empolese dopo l’ultimo blitz nel museo "Disposto a rischiare il carcere per i giovani. Il disastro climatico va fermato" .

Affronta multe e processi, rischia gli arresti domiciliari o peggio il carcere. Eppure Giordano Stefano Cavini Casalini, eco-attivista empolese di 32 anni, non riesce a restare indifferente. E così non si ferma, torna in azione. Con gesti eclatanti e controversi come l’imbrattamento di Palazzo Vecchio con vernice arancione e conseguente ’placcaggio’ da parte del sindaco Nardella. Quattro giorni fa l’ultimo blitz agli Uffizi: con altri due militanti di Ultima Generazione ha appiccicato sulla teca della Venere di Botticelli otto fotografie dell’alluvione di Campi. "Sono disposto a rinunciare alla mia libertà per salvare la vita di mia figlia e delle prossime generazioni", dice con serafica fermezza.

Giordano, l’ultimo raid agli Uffizi cosa le è costato?

"Ho appena ricevuto una sanzione amministrativa che parte da 20mila euro ma può arrivare fino a 60mila. Una cifra inasprita dalla nuova legge contro gli ’eco-vandali’. Ma mi preoccupano di più i processi e l’idea di poter finire in carcere, visto che ho violato l’obbligo di dimora. La decisione del giudice potrebbe arrivare da un momento all’altro".

Perché violare la legge?

"Mi sono chiesto: finisco in carcere e non vedo più figlia o faccio finta di niente e le lascio un futuro pieno di incertezze? Alla fine scelgo il bene della comunità".

E la sua famiglia la appoggia?

"Mia figlia ha 9 anni ma sa quello che faccio. Quando sono rientrato in azione le ho detto: non so quando ci rivedremo. Sono argomenti difficili ma lei mi sostiene".

Il momento più complesso?

"Dopo il blocco stradale in provincia di Roma, per la prima volta sono stato in carcere. In tre giorni non mi è mai stato permesso di uscire dalla cella, nemmeno per fare la doccia, chiamare l’avvocato o i miei familiari. Ma il pensiero di poter tornare in carcere per un periodo più lungo è ancora più terribile. Anche per questo ho riflettuto a lungo prima di agire".

Alla fine cosa è prevalso?

"Quello che è successo a Campi riguarda tutti noi e poteva capitare ovunque. Con l’ultima azione abbiamo chiesto il fondo da 20 miliardi per riparare i danni delle catastrofi climatiche. E poi sento il dovere di continuare anche per tutti quei giovani di cui mi sono preso cura lavorando per dieci anni nella sanità pubblica".

Di cosa si occupava?

"Ho lavorato a Vinci per una cooperativa, anche nell’ambito della psichiatria territoriale per minori. Un anno fa ho dato le dimissioni per portare avanti la mia disobbedienza civile, sono disoccupato".

Come farà a pagare la multa?

"Quei soldi non ce li ho. I nostri legali faranno ricorso. E comunque non la pagherò. Da poco mi sono trasferito a Piazza al Serchio, sono ospite in una proprietà dove mangiamo quello che coltiviamo. Sopravvivo grazie a qualche risparmio e al sostegno della mia famiglia".

Ci sono tanti modi per difendere l’ambiente...

"Non usiamo mai violenza, creiamo un disturbo che può provocare un danno, questo sì. Ma la protesta nasce da un’ingiustizia che tutti stiamo subendo. E dal fatto che il tentativo di dialogo con la politica ha fallito".