BENEDETTO FERRARA
Cronaca

Lebowski, uno stadio per la socialità Alla Trave il futuro dei grigioneri

Dopo anni la cooperativa sportiva avrà un impianto tutto suo. E anche le Cascine potranno rinascere

di Benedetto Ferrara

Lo dicevano a denti stretti ma con gli occhi lucidi ed emozionati."Il nostro sogno è quello di avere uno stadio nostro che sia qualcosa da condividere con la città". Eccolo. Il luogo c’è e l’idea vale molto di più di uno stadio. Il progetto ideato dalla cooperativa sportiva presieduta dalla presidente del Centro Storico Lebowski Ilaria Orlando (nella foto), insieme a Uisp e assessorato allo sport del comune, non è più solo un sogno, ma una grande programma di riqualificazione urbana, welfare e cultura sportiva.

Un luogo vivo alle Cascine, il parco di Firenze che sta cercando di cambiare pelle, di illuminare le sue zone d’ombra per diventare simbolo di aggregazione ma anche punto di riferimento per servizi da offrire alla città. Un salto in avanti dal grande valore sociale che tiene insieme ragazzi che giocano a pallone, un consultorio, aree di socializzazione, di educazione allo sport e di supporto per tutti coloro che già vivono o vivranno il parco.

Tutto nascerà alla “Trave”, il centro sportivo storico della zona (quella che da via del Barco porta verso il Ponte all’Indiano), un’area che ha bisogno di essere riqualificata. Qui il Lebowski ha trovato casa dopo la fine del rapporto con il Tavarnuzze. Ma non bastava. C’era sempre quel chiodo fisso che fa parte del loro Dna: far coincidere i propri desideri con qualcosa che abbia un valore per la città. Tutto deve rispettare i paletti imposti dal presente: sostenibilità, fruibilita, ecocompatibilità: uno stadio costruito con le lattine riciclate, un percorso ciclabile che da San Frediano raggiunge il centro sportivo in 15 minuti. Niente centri commerciali ma un impianto concepito al contrario di ciò che sono gli stadi oggi: luoghi chiusi, introversi, rispetto al quartiere. Nell’idea degli architetti, tutti soci della cooperativa, che stanno lavorando a titolo gratuito al progetto, l’idea è quella di un impianto aperto e attraversabile, uno stadio che dovrà portare il nome più lungo di sempre, perché chiunque vorrà contribuire alla causa avrà il suo nome accanto a quello degli altri.

Un progetto visionario che racconta il significato del termine inclusività, e che si spiega in un concept di centro sportivo che offrirà spogliatoi, docce, parcheggi per biciclette, il tutto a disposizione anche di chi ha solo bisogno dì farsi una corsetta alla Cascine. Un’idea preziosa per la riqualificazione dell’area che ha trovato nell’assessore Cosimo Guccione una sponda entusiasta e nell’Uisp, che ha in concessione la Trave, un prezioso alleato. Lo slogan “Ci sarà una volta” detta la linea per un salto in avanti della Cooperativa, ma soprattutto, disegna un futuro per i fiorentini che amano vivere e praticare lo sport.