Le vittime del Forteto. Altri indennizzi in vista. Governo soddisfatto: "È un risultato storico"

Dopo i risarcimenti ai due fratelli, l’Avvocatura ha inviato una proposta a una donna, che da bambina fu ospitata da Fiesoli, e ai suoi genitori. L’avvocato Marchese: "C’è un’altra causa intentata da 17 persone".

FIRENZE

"Sono soddisfatto per un primo risultato importante, frutto di un lungo lavoro: lo Stato ha riconosciuto i suoi errori di fronte alle vittime del Forteto, firmando con loro un accordo transattivo. Un fatto storico". Commenta così il deputato di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli, l’accordo transattivo con cui la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha riconosciuto un ammontare di oltre 200mila euro totali a due vittime del Forteto. "Nessuna cifra potrà mai essere adeguata – continua –, ma moralmente, oltre che concretamente, le istituzioni dovevano e devono dare un segnale". Martedì pomeriggio, inoltre, l’Avvocatura dello Stato ha fatto pervenire un’ulteriore proposta di indennizzo: "È arrivata – dice l’avvocato Giovanni Marchese, che rappresenta le vittime – attraverso una pec un’offerta di indennizzo complessivo di poco più di 200mila euro: 103mila euro per la vittima e 50mila euro per ciascuno dei genitori".

Una svolta a suo modo storica quella che si è concretizzata nel corso della causa civile in corso a Genova, che vede circa una ventina di ex ospiti della comunità di Vicchio contrapposti a magistrati del tribunale dei minori di Firenze e assistenti sociali che con i loro provvedimenti collocarono i bambini presso le “famiglie funzionali“ volute dal Rodolfo Fiesoli, fondatore di quell’esperienza diventata uno scandalo ancora oggi non completamente chiarito, spalancando la porta di un inferno di abusi sessuali, fisici e psicologici.

Inoltre, un’altra causa è stata intentata da 17 persone che hanno vissuto al Forteto ma "non hanno ricevuto alcun risarcimento a causa della prescrizione al termine del processo per violenze e maltrattamenti a Rodolfo Fiesoli e ad alcuni suoi collaboratori", spiega ancora l’avvocato Marchese. E c’è poi il problema dei tempi. La transazione, per diventare esecutiva, dovrà passare al vaglio della Corte dei Conti, quindi è prevista un ulteriore fase di attesa. "Le vittime hanno accettato le proposte a inizio estate del 2023 – chiosa Marchese –, è passato circa un anno. Ci aspettiamo quindi una velocizzazione dei tempi".

L’“apertura“ mostrata dall’Italia, presente nella controversia con l’Avvocatura, e più in generale dal Governo, si può leggere comunque come l’avvio di un percorso che oltre a riconoscere le responsabilità pubbliche per questo scandalo, potrà portare ristoro anche a quelle vittime che, per la prescrizione o altre vicissitudini, non sono riuscite a ottenere giustizia nel processo penale a carico di Fiesoli e dei suoi fedelissimi. Processo che si è concluso con diverse condanne, su tutte quella del ’profeta’ Fiesoli, a cui sono stati inflitti quattordici anni e dieci mesi. Finirà di scontare la sua pena nel 2033, ma oggi, a 82 anni suonati, non è più in carcere.

Chiede giustizia anche l’associazione vittime del Forteto di Sergio Pietracito: "Spero che questo atto sblocchi la situazione per gli altri ricorsi in essere – spiega –. Non ci devono essere vittime di serie b". Da ricordare anche che a inizio marzo, in Commissione Giustizia del Senato, in sede deliberante, è stato approvato all’unanimità il ddl che istituisce nuovamente la Commissione bicamerale d’inchiesta sul Forteto.

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