Le rubano il bracciale del figlio "É morto a 17 anni, ridatemelo"

Nel bottino dei ladri l’ultimo ricordo di Michael Mantega, scomparso nel 2005. L’appello della madre: "Ha poco valore, ma per me è più importante di tutto".

Sette letterine dorate, quelle del suo nome, Michael. Poi il simbolo di un pallone da calcio e quello dello scorpione, il suo segno zodiacale. Sono questi gli ultimi frammenti di memoria di Michael Mantega. Oggi avrebbe avuto 35 anni, ma la sua vita si è fermata per sempre dopo quattro mesi di coma nel 2005 a soli 17 anni a causa di un incidente stradale in viale Corsica. Quel bracciale della Nomination che la mamma gli aveva regalato l’anno prima, Michael, lo indossò anche in ospedale prima di morire. Sua madre, Anna Mancini, da quel giorno l’ha custodito nel cassettone di camera sua, indossandolo ancora a volte. Un modo per sentire ancora su di sè la pelle del figlio. Ma quel bracciale due giorni a fa le è stato rubato durante un raid dei ladri nella sua casa di Novoli. "È avvenuto tutto in pieno giorno – racconta la donna – si sono portati via alcuni vestiti di mia figlia, bracciali, bigiotteria e poi il regalo che avevo fatto a Michael quando aveva 16 anni".

Il blitz dei ladri è avvenuto in pieno giorno tra le 16,30 e le 17,45. "Fino a quel momento infatti ero stata in casa e dopo sono tornata. Nell’appartamento è rimasto solo l’altro mio figlio che però dormiva per un pisolino e quando sono rientrata l’ho trovato ancora a letto". Il segno che il passaggio dei ladri è avvenuto sicuramente in quel lasso di tempo. Al suo ritorno la casa, i cassetti e gli armadi erano sottosopra. "Per fortuna non si è svegliato e non è successo niente. Di quello che hanno portato via non mi interessa. La cosa più importante che avevo era il braccialetto di Michael. Glielo avevo regalato l’anno prima che morisse in occasione del suo compleanno. Per me ha un valore inestimabile. Prego chi lo ha preso di riconsegnarlo nella cassetta della posta oppure di darlo alla polizia".

La preghiera di Anna è anche quella della sua famiglia che oltre allo choc per il furto deve sopportare altro dolore. Michael se ne è andato il 3 maggio del 2005 dopo 4 mesi di agonia in ospedale. Non è più riuscito a parlare con mamma, ma mentre lei lo vegliava, il figlio riusciva solo ad aprire gli occhi, a muovere le mani e a chiuderli per piangere. Un dolore che Anna non riesce più a raccontare. Troppo per essere augurato a chiunque. Perfino al ladro del suo ultimo ricordo.

Claudio Capanni