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L’atroce fine dell’"invisibile" Mohamed Schiacciato dalla pressa o morto asfissiato

Oggi l’autopsia sul cadavere del somalo che dormiva in un cassonetto della carta. Aperto un fascicolo per omicidio colposo

di Stefano Brogioni

FIRENZE

Un fascicolo per omicidio colposo a carico di ignoti per la morte di Mohamed, l’immigrato somalo il cui cadavere è spuntato tra la carta e il cartone di un’azienda di smaltimento di Empoli, lunedì mattina.

Con questa ipotesi, stamani, il sostituto procuratore Antonino Nastasi assegnerà l’incarico per l’autopsia, sul corpo dell’immigrato africano del quale non c’è ancora piena certezza neppure dell’identità. In tasca, aveva soltanto un foglio, rilasciato alcune ore prima dalla questura dove l’immigrato era stato accompagnato da una volante per un controllo. Non un telefono, niente soldi, nessun altro documento.

Uscito da via Zara, avrebbe scelto un cassonetto della carta per passare la notte. E quella è diventata la sua tomba. Schiacciato dal compattatore, asfissiato nei cartoni, oppure ferito mortalmente dalla pinza della gru che alla Metal Carta di Molin Nuovo stava movimentando il contenuto di un container appena arrivato da Firenze: sono le ipotesi più plausibili riguardo alle morte dell’extracomunitario, ma a cui soltanto l’accertamento del medico legale potrà dare una risposta.

Una fine atroce, in ogni caso. Consumatasi nell’indifferenza generale.

Poche, pochissime, quasi assenti le informazioni sul passato di Mohamed. Di come e di cosa abbia vissuto da quando sarebbe arrivato in Italia, intorno al 2013. Negli archivi di polizia, consultati dai carabinieri del nucleo investigativo di Borgognissanti e della compagnia di Empoli, l’uomo è stato identificato varie volte ma con nomi, date di nascite e perfino nazionalità differenti. Non soltanto a Firenze, ma anche in altre regioni: Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Umbria. Ma nonostante il suo girovagare è rimasto un invisibile, sconosciuto anche ai servizi sociali. Nel tentativo di appurare definitivamente la sua identità, gli inquirenti stanno cercando informazioni anche presso l’ambasciata della Somalia in Italia.

Mohamed dovrebbe comunque avere 27 anni, considerato che al suo arrivo in Italia pareva essere già maggiorenne. Qualche precedente per furto, tanti espedienti per mangiare, un permesso di soggiorno scaduto nell’ormai lontano 2019. Mai un tetto sopra la sua testa. La polizia, domenica sera, lo ha incrociato a Novoli.

Il fantoccio. L’operatore che ha scoperto il corpo tra i materiali, ha riferito agli inquirenti di averlo scambiato per un fantoccio. Poi di aver immediatamente stoppato la linea, resosi conto che si trattava di un corpo. Dall’esame esterno, si nota una ferita sulla testa, un graffio sulla fronte che potrebbe essere stato causato proprio dalla benna della gru. Ma non è detto che sia la causa della morte. Anzi.

Nessuno ha sentito neanche un lamento, alla Metal Carta di Empoli. Perché è molto probabile che il decesso, sia avvenuto prima. Non molto prima, però: tutto fa pensare che l’immigrato sia entrato di sua volontà in un cassonetto della carta, per passarci la notte.

Si sta restringendo infine il campo sulla zona di Firenze dove sarebbe ubicato questo cassonetto. Lunedì mattina i camion di Alia hanno infatti iniziato lo svuotamento dei contenitori nei quartieri dove ancora non è stato attivato il porta a porta, e dopo il primo “pieno“, sono andati a svuotare il carico alla Metal Carta per poi tornare a finire le altre svuotature.