ILARIA BIANCALANI
Cronaca

Il musicista di Tavarnelle a Sanremo: c'è lui dietro ai big della musica

Terza volta alla manifestazione canora per Lapo Consortini, un vero e proprio punto di riferimento per tanti artisti

Lapo Consortini con Annalisa Scarrone

Tavarnelle val di Pesa, 29 gennaio 2016 - Anche quest'anno, per la terza volta, il musicista tavarnellino, Lapo Consortini, sarà presente a Sanremo. Dietro le quinte della manifestazione canora più importante d'Italia, Lapo seguirà Annalisa, i Dear Jack e Irene Fornaciari, gli artisti per i quali, come chitarrista, ha arrangiato i pezzi, curato le incisioni e collaborato alla stesura dei testi. Un'esperienza che si ripete dopo quella dello scorso anno, mentre nel 2011 aveva addirittura calcato il palco come chitarrista della grande Patty Pravo.

I suoi esordi alla chitarra sono avvenuti da ragazzino a Tavarnelle. E da allora Lapo di strada ne ha fatta davvero tanta. E' lui stesso a raccontare il suo percorso musicale in crescendo. «Innanzitutto – dice – sono molto contento perché tutti e tre gli artisti della nostra scuderia, sono stati scelti da Carlo Conti per partecipare a Sanremo. Con Annalisa in particolare sono ormai da anni in tour, come direttore musicale della band e chitarrista».

Quando parla di scuderia a chi si riferisce?

«In primis al produttore Diego Calvetti (talent scout di Noemi n.d.r.), con il quale collaboro ormai da quasi 20 anni e di cui oggi sono il braccio destro. Al nostro fianco ci sono ovviamente altri musicisti quali Donald Renda che segue i miei tour con Annalisa e Gianni Morandi, Ronny Aglietti, al basso, che suona con Alessandra Amoroso e molti altri e il bravissimo Pio Stefanini, che ci aiuta nella produzione dei Dear Jack e che è stato anche il produttore di Irene Grandi; collaboriamo inoltre con uno studio di Prato, la Sonoria Recording».

Cita con grande naturalezza colossi della musica italiana, come Gianni Morandi e Patty Pravo. Ma come è arrivato a farsi apprezzare da questi grandi artisti?

«Ho scoperto tardi la chitarra, alla fine delle scuole medie; in casa mia suonavano tutti il pianoforte ma ho capito che il mio strumento musicale era un altro. Ho quindi frequentato la Scuola di Musica di Tavarnelle, dove è avvenuta la mia formazione di base. Da lì è esplosa la grande passione che mi ha portato a suonare in gruppi locali e nella Chiesa del Borghetto, la domenica. Poi l'incontro che ha dato la svolta alla mia vita: quello con Diego Calvetti, nel 1997. All'epoca collaboravo con lui nei ritagli di tempo: ero infatti un giovane studente universitario in ingegneria informatica, divenuta successivamente la mia professione. Un hobby, la chitarra, coltivato tuttavia insieme a grandi professionisti. E dal 2010 sono entrato a «tempo pieno» nella scuderia Calvetti".

Cosa consiglierebbe a un ragazzo che voglia intraprendere la sua strada?

«Di avere una buona preparazione di base e di continuare a studiare per tenersi al passo con i tempi. Con le nuove tecnologie la musica è più fruibile da tutti, c'è più competizione. Insomma la passione da sola, a meno che tu non sia un talento raro, non basta».

Il suo legame con Tavarnelle è cambiato?

«Sono spesso fuori per lavoro, ma a Tavarnelle vivo con la mia famiglia e ho i miei amici più cari. A Sanremo porterò sicuramente con me, nel mio cuore, tutto il paese»