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L’allieva in aula "Con il prof solo carezze"

FIRENZE

Un rapporto confidenziale e amichevole, sfociato al massimo in coccole, carezze e qualche "bacio a stampo". Con il consenso di lei e senza alcuna costrizione. Questo, in estrema sintesi, il riassunto della testimonianza della studentessa del liceo fiorentino, all’epoca sedicenne, che sarebbe stata oggetto di violenza sessuale da parte del suo insegnante E.R., oggi 53enne. La giovane (che non si è costituita parte civile) è stata sentita a porte chiuse: il pubblico ministero, Beatrice Giunti, l’ha fatta coprire con un paravento anche per evitare che si incrociassero gli sguardi con l’imputato, suo ex insegnante di lettere del “Miche“. Al termine della deposizione, il pm ha rinunciato ai propri testimoni, decisione a cui il legale del prof, l’avvocato Gabriele Zanobini, non si è opposto. Il processo riprende il 27 settembre: e sarà l’imputato ad essere esaminato, oltre ad alcuni testi della difesa. Difesa che punta - in quest’ottica quella di ieri è stata un’udienza positiva - a dimostrare che il rapporto tra l’insegnante e l’allieva, nonostante gli oltre vent’anni di differenza, era confidenziale e amichevole ma non illegale.

Una frequentazione che si sarebbe basata su interessi comuni: visite a mostre, escursioni al teatro romano di Fiesole, serate al cinema Stensen. Nell’imputazione, però, le attenzione del prof, collocate tra il giugno del 2019 e il luglio del 2020 sarebbero fiorite approfittando della sua “autorità“ di insegnante ed egli avrebbe abusato "delle condizioni di inferiorità fisica e psichica" della ragazza, per costringerla "a subire atti sessuali, posti in essere in plurime occasioni e consistiti in abbracci, carezze alle braccia e al collo, toccamenti al seno e baci sulle guance e sulla bocca". Uan vicenda che ha fatto molto scalpore anche per il modo in cui è emersa. Fu infatti un’altra studentessa a “denunciare“ con un volantinaggio, il rapporto fra docente e allieva. Probabilmente per la gelosia di essere stata “sostituita“.

ste.bro.