REDAZIONE FIRENZE

Laika, produzione in picchiata: "Centoventi lavoratori a casa"

L’allarme lanciato dalla Cgil "Azienda fa cassa sui dipendenti e penalizza i ’tempi determinati’. Non è una crisi ma una scelta".

L’allarme lanciato dalla Cgil "Azienda fa cassa sui dipendenti e penalizza i ’tempi determinati’. Non è una crisi ma una scelta".

L’allarme lanciato dalla Cgil "Azienda fa cassa sui dipendenti e penalizza i ’tempi determinati’. Non è una crisi ma una scelta".

Niente rinnovo per 120 contratti a termine di Laika a Ponterotto nel Comune di San Casciano. Motivo è il calo della produzione registrato dall’azienda chiantigiana da qualche anno proprietà della statunitense Thor Industries. La notizia arriva da Iuri Campofiloni della Fiom Cgil di Firenze a seguito del periodico incontro sindacale di verifica della stagione. Laika, spiega il sindacalista "ci ha comunicato che a fronte dei 5.200 prodotti nel 2023/2024, la previsione per il 2024/2025, ad oggi, è di circa mille veicoli in meno, ovvero 4.130". Questo "determina un calo di ore di lavoro che Laika ha deciso di fronteggiare con il mancato rinnovo dei contratti a termine applicati a 120 lavoratori". Campofiloni spiega che "la flessione della produzione non è dovuta a una crisi del settore ma è generalizzata" cui si somma "l’over produzione della stagione attuale che, per i produttori come Laika, ha significato ritrovarsi con un numero elevato di veicoli giacenti, venduti scontati in una guerra di prezzi tra concorrenti. Questa è per noi la vera causa che ha portato le aziende a scegliere di far cassa sui lavoratori lasciando a casa i tempi determinati e con l’ombra futura della cassa integrazione".

La Fiom parla di "un modello di fare impresa ingiusto che non accettiamo ma che in Laika cercheremo di gestire, forti della contrattazione che in questi anni ha portato i dipendenti a crescere dai 280 del 2016 ai quasi 700attuali": a settembre "apriremo un confronto per il ricambio generazionale di accompagnamento" per chi è prossimo a maturare la pensione e "metteremo in campo tutti gli strumenti per fare pressioni affinché, nella stagione 2024/2025, le scelte scellerate non ricadano sulle spalle dei lavoratori"

AnSet