L’accusa di mancanza di trasparenza da parte del Codacons sulla tassa di soggiorno incassata dai Comuni, "è totalmente priva di fondamento: è una tassa di scopo e i Comuni devono dichiarare dove vanno le risorse". È la replica della sindaca Sara Funaro ai dati del Codacons sulla tassa di soggiorno incassati dai Comuni italiani. "Per il Comune di Firenze – commenta Funaro – nel 2023 era di 72 milioni mentre la previsione per il 2024 è di circa 77 milioni. Nel bilancio gli interventi sono tutti indicati".
Tra questi interventi, spiega Funaro, ci sono "contributi a enti e istituzioni operanti nel campo della cultura, realizzazione di eventi culturali, gestione del sistema bibliotecario, informazione turistica, manutenzione patrimonio arboreo, del patrimonio storico, trasporto pubblico", i proventi "vengono utilizzati per i servizi alla città, non mi pare opportuno parlare di mancanza di trasparenza". Inoltre, "sull’ipotesi di modificare la tassa di soggiorno - ha concluso - ho una posizione di apertura e di dialogo perché penso che nel momento in cui la città viene usufruita avere le risorse per poter dare servizi e prendersene cura sia fondamentale".
A sollevare la questione era stata l’associazione di consumetori che aveva puntato l’attenzione sui tesoretti dei Comuni. "Un tesoretto – avevano detto dal Codansi – che cresce di anno in anno, e che ha raggiunto nel 2023 quota 702 milioni di euro, in aumento del +9,5% rispetto all’anno precedente. Tuttavia manca del tutto la trasparenza circa l’uso che le amministrazioni comunali fanno di tali risorse, e c’è il rischio che i proventi della
tassa siano utilizzati dagli enti locali per coprire buchi di bilancio, in violazione della normativa di settore".
"Attualmente, rileva l’associazione dei consumatori, “l’imposta varia da 1 a 10 euro a ospite per notte, a seconda della località e della tipologia di struttura ricettiva, e i comuni che la applicano sono saliti dagli 11 del 2011, anno di reintroduzione del balzello, ai 1.013 del 2023 - spiega il Codacons - Roma, che applica una tariffa media di 5,5 euro, ha registrato lo scorso anno incassi stimati in circa 120 milioni di euro annui grazie alla tassa di soggiorno, e si prevede che il gettito arriverà a 180 milioni di euro entro il 2024. Venezia ha raccolto circa 38 milioni di euro nel 2023, Firenze 72 milioni di euro, che si prevede diventeranno 77 milioni a fine 2024".