LISA CIARDI
Cronaca

La strana ’malattia’ dei senza Green pass L’Ordine dei medici: "Verifiche sui certificati"

L’impennata nell’assenteismo per il Codacons "non può essere giustificata da fattori stagionali". Dattolo: "Serve maggior rigore"

di Lisa Ciardi

Infuria la polemica sul boom di certificati di malattia. Un fenomeno registrato, anche in Toscana, da quando è in vigore l’obbligo di "green pass". E se il Codacons ha presentato ieri un esposto alla Procure della Repubblica di tutti i capoluoghi di provincia toscani, il presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Firenze, Pietro Dattolo, invita i colleghi alla massima prudenza. "Secondo i dati forniti dall’Inps – scrivono dal Codacons - in Toscana i certificati presentati venerdì 15 ottobre hanno registrato un +21,2%, con 5.717 certificazioni, un +16,4% lunedì 18 ottobre e un +11,1%, martedì 19 ottobre, con un incremento medio nei tre giorni del +17,3%. Un boom che, a differenza di quanto sostenuto da alcune federazioni di medici, non può essere giustificato da fattori stagionali e dall’abbassamento delle temperature, in quanto la crescita dei certificati si è registrata in pochissimi giorni e proprio in concomitanza con l’avvio delle disposizioni relative al "green pass" sul lavoro. Il sospetto è che molti lavoratori, non disponendo del certificato verde e non volendo ricorrere al tampone, abbiano scelto di mettersi in malattia allo scopo di non recarsi al lavoro e di non subire le sanzioni previste in questi casi per i dipendenti pubblici e privati".

Per questo il Codacons chiede "di procedere al sequestro di tutte le certificazioni per risalire ai medici che le hanno firmate, verificando la rispondenza all’effettivo stato di malattia degli stessi e, in caso di illeciti, agire anche nei confronti dei medici autori delle certificazioni alla luce dell’articolo 479 del codice penale".

Si rivolge invece ai colleghi il presidente dell’Ordine dei medici. "Il mio appello – commenta Dattolo – è di non fare assolutamente certificati compiacenti. So che, proprio per questo motivo, a Catania sono già stati sospesi da lavoro quattro medici e alcune segnalazioni di casi sospetti mi sono arrivate anche da Lucca. Non ne ho su Firenze, ma dalle notizie di stampa pare che si tratti di un fenomeno nazionale, diffuso un po’ ovunque. Come Ordine faremo verifiche rigorose, anche perché se un certificato è farlocco lo si vede bene sia dalla prognosi che dalla durata". Un’altra voce che circola con insistenza fra gli utenti è che molti medici, per paura del Covid, evitino di raggiungere a casa i pazienti che si dicono malati. Una dinamica che aiuterebbe i "furbetti" a ottenere i certificati senza averne diritto. "Il certificato di malattia si può fare telefonicamente solo in ben precise circostanze – spiega ancora Dattolo – per esempio a fronte di una patologia cronica, di una situazione conclamata e consolidata nel tempo, oppure quando si tratta di prolungare un certificato già aperto. Nel 99% di casi occorre andare di persona. Essere in un periodo di pandemia non fa eccezione, anche perché si può richiedere un tampone". Ma il presidente dell’Ordine dei medici evidenzia anche un altro fenomeno. "Se ne parla poco, ma si sta verificando un ulteriore problema – racconta – ovvero numerosi casi di medici minacciati dai pazienti che pretendono l’esenzione dal vaccino, pur non avendo i requisiti. Anche questa è una situazione che stiamo monitorando con attenzione".