Chiusa da ormai un anno, la Caffetteria di Palazzo Vecchio (nella foto) ieri è stata al centro di una polemica innescata di consiglieri del gruppo di opposizione Sinistra Progetto Comune, Dmitrij Palagi e Antonella Bundu, che in una nota denunciano che "a metà agosto del 2022 ci fu spiegato che il locale non avrebbe riaperto perché l’affidatario della concessione non riteneva sostenibile gestire il bar, che necessariamente si deve legare al museo. C’erano state le misure restrittive legate alla pandemia che avevano portato a una risoluzione anticipata del contratto, nonostante i tentativi di trovare una soluzione. La stima dei tempi era di una riapertura a febbraio 2023. Che però è passato".
Palagi e Bundu, però, affermano di non aver trovato alcuna traccia di nuovi atti per l’affidamento della nuova concessione, "però abbiamo la certezza che la caffetteria non ha mai riaperto". E poi arriva l’affondo: "Semmai l’ha usata, come spazio accessorio, Cartier. Quando si affitta Palazzo Vecchio, lo si deve fare per bene! Ogni giorno ci sono visitatrici e visitatori del museo di Palazzo Vecchio, ma ci sono soprattutto lavoratrici e lavoratori, cittadine e cittadini che quotidianamente attraversano gli spazi della sede principale del Comune. Potranno prendere il caffè solo dopo le elezioni del 2024?".
L’amministrazione Nardella ha risposto a stretto giro di posta, senza però entrare nella polemica che vede protagonista il noto marchio di gioielli, che si stanno predisponendo i documenti per la nuova gara. "Gli uffici della direzione cultura – si fa sapere da Palazzo Vecchio – stanno peraltro approfondendo la documentazione anche alla luce di alcune novità normative introdotte dal nuovo Codice dei contratti entrato in vigore a luglio". ma il caso del punto ristoro all’interno del Comune sarà anche oggetto di un question time nel Consiglio comunale di lunedì, e probabilmente solo allora si saprà a che punto è la gara per il nuovo affidamento e quando verrà bandita.