ANDREA SETTEFONTI
Cronaca

La seconda vita di Alseny. Dal barcone alla bottega

Il giovane africano inaugura il suo negozio di parrucchiere: "Si avvera un sogno" .

Il giovane africano inaugura il suo negozio di parrucchiere: "Si avvera un sogno" .

Il giovane africano inaugura il suo negozio di parrucchiere: "Si avvera un sogno" .

La fuga nel deserto, la traversata del Mediterraneo su un barcone. Dopo aver rischiato di morire, come è successo ad alcuni suoi amici, all’età di 17 anni Alseny Diallo sbarca a San Casciano dove inizia la sua nuova, seconda vita. Quella che aveva sognato nella Guinea dalla quale era scappato. Sono passati nove anni e Alseny Diallo (nella foto) oggi alle 16 aprirà un negozio di parrucchiere tutto suo.

Questo è stato possibile grazie al cuore di Paolo Parenti, parrucchiere storico di San Casciano, che ha creduto in lui e gli ha insegnato il mestiere. E grazie al sistema di accoglienza Sprar di San Casciano, coordinato da Oxfam Italia in collaborazione con il Comune, che ha avviato un percorso di inserimento nella società. Un percorso di integrazione che si è realizzato fino a raggiungere la completa autonomia professionale di Diallo, nome che con una certa emozione campeggerà sulla vetrina del negozi di barbiere. Grazie al bando per le nuove attività delComune di San Casciano, il 26enne africano ha ottenuto le risorse economiche per avviare il suo progetto lungo la Cassia, nei pressi di piazza Zannoni. Alseny è partito da zero, con la valigia vuota con la quale è giunto in Italia, sopravvissuto al viaggio della morte.

Con la forza e la determinazione che lo caratterizzano, il ragazzo ha superato ogni sacrificio e le tante difficoltà legate alla conoscenza della lingua. Oggi, all’età di 26 anni, ha un’attività da inaugurare e portare avanti, una casa tutta sua, una vita indipendente, ricca di relazioni sociali, ha una moglie e un figlio piccolo. "Sono molto contento di aver dato una svolta alla mia vita e per questo non finirò mai di ringraziare Paolo, amico e non solo maestro, ringrazio anche il Comune per questa opportunità", commenta Diallo. Il giovane africano seppur integrato in una società che ama come il lavoro che pratica, ha ancora ben vivo il ricordo della tragica odissea a bordo di un barcone che ha messo a rischio la sua stessa vita. Ma non ha mai perso la speranza. Nemmeno nei periodi più bui.

"Imparare e lavorare al fianco di Paolo è stata una delle cose migliori che mi siano capitate nella vita", racconta. "Non avevo mai pensato di fare il parrucchiere, nelle mie prime esperienze mi sono sperimentato come imbianchino, mi piaceva anche. Ma poi ho scoperto una passione per questo mestiere e mi sono buttato. Così con la generosità di Paolo non solo ho appreso tutto ciò che c’è da sapere in questo campo. Ma ho continuato a sognare, ad investire sulle mie capacità, Paolo mi ha dato fiducia ed io gliene sarò sempre grato". Nonostante i contesti di violenza, il terrore, la morte, affrontati a viso aperto, Diallo è riuscito oggi a dare forma ai propri sogni.