La scultura diventata un simbolo pratese

La mostra di Henry Moore al Forte Belvedere del 1972 ha fatto storia. Forse per la prima volta Firenze è stata sotto i riflettori del mondo non tanto per la sua gloriosa arte rinascimentale, quanto piuttosto per uno scultore contemporaneo.

Ma fu soprattutto la vicina e rivale Prato a capire la portata e il lustro del grande artista inglese. E furono loro, i pratesi, grazie al già allora illuminato collezionista Giuliano Gori, a mettere insieme una cordata di imprenditori disposti a pagare per l’acquisto di un’opera che sarebbe diventata un simbolo della città, affettuosamente chiamata ’il buco’. Fu così che “Forma squadrata con taglio“, dal Forte Belvedere finì in piazza San Marco a Prato, proprio laddove un tempo, ironia, c’era Porta Fiorentina.

O.Mu.

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