
“Evelina“, in un ritratto a olio di Xavier Bueno del 1947
Quanto devono gli artisti alle loro muse?
Spesso non è solo un legame estetico, ma un avvicinamento profondo all’immaginario femminile, che apre le porte a più universi. Fu così anche con Evelina Hay, una ragazzina, figlia di un aristocratico scozzese trapiantato a Firenze che, intorno al 1945, in via di Camerata a Fiesole si trovò come vicini di casa i fratelli ed artisti spagnoli naturalizzati italiani, Antonio e Xavier Bueno. Ne fecero la loro modella per innumerevoli dipinti e disegni. Ma Antonio andò oltre e la sposò giovanissima.
È dedicata proprio a questa fanciulla la mostra “Evelina Bueno. La Musa Felice”, che si apre domani alle 18 nella Sala del Basolato in Piazza Mino a Fiesole, alla presenza di Isabella Bueno (figlia di Antonio e nipote di Xavier), del sindaco Cristina Scaletti e del curatore Sergio Risaliti. In esposizione otto ritratti, varie immagini fotografiche e alcune lettere di questa musa rimasta nell’ombra, ma che in realtà fu una presenza continua e stimolante per tutta la vita di Antonio Bueno, scomparso a Fiesole nel 1984.
Evelina invece è venuta a mancare nel 2013. E questa mostra, realizzata dal Comune di Fiesole con l’Associazione Culturale Bueno, la Fondazione Conti, ElicitArte e il sostegno di Propilei Srl, "rende omaggio al legame profondo di Fiesole con i grandi artisti - afferma il sindaco Scaletti –, e celebra la capacità attrattiva della nostra città, candidata a Capitale italiana della Cultura per il 2028. Grazie, dunque, al prezioso lavoro della Associazione Bueno, che tutela l’opera dei due pittori, insieme a quella musicale di Caterina". "L’esposizione è un omaggio alla fondamentale influenza che Evelina ha avuto sul marito e sul suo lavoro – sottolinea la figlia Isabella Bueno –, ma anche su Xavier Bueno, il cognato con il quale ha avuto un lungo periodo di convivenza, condividendo i tremendi anni della guerra assieme a tutta la famiglia, e un importante legame affettivo".