Don Francesco
Vermigli
In questi giorni arrivano notizie dal mondo, che ci raccontano di libertà in pericolo o di libertà purtroppo già perdute. La libertà è quella cosa che solo quando manca, viene apprezzata per quella che è: un diritto, certamente; ma ancora prima un dono, che ricevo e che mi permette di vivere in pienezza. Un dono che, quando mi è dato, mi rende responsabile dell’uso che ne faccio. "Volete andarvene anche voi?" domanda Gesù nel Vangelo di questa domenica (Giovanni 6,60-69). Gesù usa parole che ad alcuni paiono troppo dure. Molti se ne vanno, preferiscono vivere senza quelle parole. È a questo punto che Gesù si rivolge verso i suoi discepoli, quelli che lo avevano seguito e fa quella domanda. Una domanda forte, chiara; quella di Gesù. Una domanda che lascia liberi, liberi di andarsene. Una domanda che rivela che seguire Gesù è una questione di libertà, di scelta. Risponde Pietro, con parole vere, autentiche, come sono quelle che nascono dalla scelta libera: "Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna". Gesù si rivolge sempre agli uomini con la domanda: “Voi, che fate?” “Tu, che fai?”. Fa così, perché la sua è una parola di libertà, che nasce dalla sua libertà e arriva alla nostra libertà, la libertà di rispondere “sì!”. Gesù passa nella vita di ogni giorno e fa un appello a seguirlo. Ma lascia liberi. Se dici di no, passa avanti. Se dici di sì, lo segui: anzi è lui che ti sostiene nel cammino, ti accompagna. Così accade, perché così è l’amore. L’amore è questione di libertà. E lo sa bene colui che è Dio Amore.