Careggi, la guerra per il concorso. "Il signorino non si ritira"

Le triangolazioni prima della gara per la cattedra di prof di chirurgia plastica. Intercettazioni inquietanti: "Un posto va alla Asl per la ragion di Stato"

Careggi

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Firenze, 21 gennaio 2022 - Momenti febbrili e chat roventi, alla vigilia del concorso per associato di chirurgia plastica che, secondo le indagini della procura di Firenze (nella foto il pm Luca Tescaroli), era preconfezionato per la vittoria di Alessandro Innocenti. La guardia di finanza ha intercettato la “guerra“ innescata dalla partecipazione a quel bando di Lorenzo Borgognoni, il primario di Ponte a Niccheri a cui il gup, Angelo Pezzuti, ha vietato per dodici mesi di partecipare ad altri concorsi. Alessandro Innocenti sarebbe il "protetto" - così lo definisce il gip - di Marco Innocenti, professore associato che punta anch’egli a un upgrade in ordinario.

La presenza di Borgognoni spariglia le carte. Il 6 novembre del 2019 (il giorno in cui i pm collocano l’inizio dell’"accordo corruttivo"), viene intercettata una conversazione tra Marco Innocenti e Giorgio De Santis, il presidente della commissione che dovrà giudicare il futuro associato di chirurgia plastica.

"Ci sentiremo per telefono però ieri ho parlato col rettore e mi ha detto che il signorino non si ritira finché non è bandito il suo che peraltro è alla ratifica. Bastardo proprio". Il "signorino", come si legge nelle carte, è Borgognoni. Conversazione dello stesso tenore, lo stesso giorno, è captata tra i due Innocenti: "Il rettore mi ha detto che la m. si ritira solo dopo che è stato bandito il suo", scrive in chat Marco. "Ah bene, che intenzioni ha il rettore? Lo bandisce?", risponde Alessandro. Al "sì" di Marco, Alessandro replica "E meno male. Vabbè dai staremo a vedere. E’ un grandissimo pezzo di m.". "Sono schifato", prosegue Marco Innocenti. "Io esausto, ma tengo duro. Staremo a vedere. Ancora 2 mesi", chiude l’aspirante professore associato.

Il 7 gennaio 2020, alla vigilia della prova didattica, Borgognoni si ritira. "So che è andato tutto bene. Grazie. Ci vediamo là", scrive Marco Innocenti al presidente della commissione De Santis. Altri messaggi il 13 febbraio, dopo il decreto che nomina Alessandro Innocenti. Marco Innocenti invia la foto del decreto a De Santis e allega la frase. "Grazie. E ringrazia anche Raposio (un altro commissario, ndr) se lo senti". "Ok glielo comunico, è andato tutto perfettamente sono contento", la risposta del commissario.

Ma nel giugno del 2020, viene bandito un altro concorso e si ripresenta Borgognoni. Riprendono le chat tra Marco Innocenti e De Santis. "Carini inc...issimo con Borgognoni". "Normale, deve farlo ritirare". "No tranquillo, non è quello il punto. Probabilmente non si presenta come l’altra volta. Carini è imbestialito perché è la seconda volta che fa perdere tempo e manca di rispetto a tutti".

Ma il giudice Pezzuti ha dubbi anche sull’effettiva esistenza delle "esigenze assistenziali, oltre che scientifiche e didattiche" alla base di un bando per professore associato riservato a medici dipendenti della Asl Toscana Centro, come è appunto Borgognoni. Altro dubbio del giudice, è sul perché Marco Innocenti avrebbe prima “lavorato“ per un altro, prima che per le sue legittime ambizioni di diventare ordinario. "Il rettore dice che la ragion di Stato richiede di concedere un posto di associato alla Asl precisando però che il 50% della copertura finanziaria di spettanza universitaria sarà trovata nei fondi di ateneo senza intaccare i punti organico della chirurgia plastica. A queste condizioni ho accettato anche perché garantisce entro l’anno in corso anche un bando per ordinario".

Stefano Brogioni

 

 

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