ALESSANDRO FIESOLI
Cronaca

La grandeur s’inchina a Firenze. Bartali e quei fiori dai francesi

La corsa gialla rende omaggio al fiorentino più famoso al di là delle Alpi. Con un aneddoto gustoso

La grandeur s’inchina a Firenze. Bartali e quei fiori dai francesi

La grandeur s’inchina a Firenze. Bartali e quei fiori dai francesi

"Assassini", gridò agli organizzatori del Tour de France nel 1910 Octave Lapize, campione francese di quell’epoca pioneristica, dalla vetta dell’allora sterrato Tourmalet, nella prima, disumana tappa pirenaica della storia. Il mito del Tour, più di cento anni dopo, affonda ancora le sue radici in quella leggenda di polvere e fatica, di montagne e amati, come li chiamavano, eroi. Il Tour, uno degli avvenimenti sportivi più importanti dopo Olimpiadi e Mondiali, di padroni ne ha avuti soprattutto 4: Jacques Anquetil, Eddy Merckx, Bernard Hinault, Miguel Indurain, quattro giganti (i primi tre più del navarro, Eddy più di tutti, poi Bernard, poi Jacques) che condividono il primato di cinque maglie gialle a Parigi in carriera. Ce ne sarebbe stato un altro che di Tour ne avrebbe vinti sette, ma Lance Armstrong era solo un trucco, una macchina da doping, il suo nome è stato cancellato con vergogna dall’albo d’oro della corsa e dal ciclismo. Ma nella gloriosa storia del Tour c’è stato un solo campione, uno solo, capace di rivincerlo a dieci anni di distanza dalla prima volta, con la guerra nel mezzo. Nel 1938 e nel 1948, Gino, solo lui, Gino Bartali, che dieci anni dopo si ripresentò davanti alla stessa montagna, la sua: "Mi riconosci, Izoard?". Tra venti giorni, il 29 giugno, il Tour de France, alla sua edizione numero 111, partirà per la prima volta nella storia dall’Italia, da Firenze, per rendere omaggio a Gino Bartali, il suo Grande Vecchio, e a Gastone Nencini, l’altro grande campione fiorentino, maglia gialla nel 1960, il "Leone del Mugello". Un’accoppiata strepitosa che ha iscritto il nome di Firenze a lettere d’oro nel palmares del Tour. Si avvicinano per Firenze e per il ciclismo grandi giorni che varrà la pena vivere. Per far capire, se ce ne fosse bisogno, che cosa ha rappresentato Bartali per il Tour, e viceversa, possiamo raccontare di un’occasione particolare di cui siamo stati testimoni.

Era il Tour del 1994, e nel giorno di riposo della corsa gli organizzatori radunarono a Lourdes tutte le maglie gialle della storia per una serata di gala. Ebbene, Gino era a capotavola, il più festeggiato, fra Merckx, Hinault, Gimondi, Bahamontes, LeMond, Fignon e compagnia eccellente. Ero lì, come inviato per questo giornale al seguito del Tour, andai a prenderlo verso mezzanotte, avevamo fissato un’intervista notturna (che si concluse quasi all’alba, parlava solo lui) per i suoi ottant’anni e mi accolse quasi nascosto da un fascio di fiori con cui lo avevano omaggiato come il più anziano del gruppo. Era annoiato, mai stanco: "Portami via, Fiesolino", mi chiamava così per una questione di età, non certo di stazza. E uscì dal salone fra gli applausi. Grande, immenso Gino. Dedicata a lui, dunque, l’imminente Grande Partenza del Tour da Firenze, e a Gastone Nencini. Con le due indimenticate e indimenticabii maglie gialle di Firenze, il pensiero va ad Alfredo Martini da Sesto Fiorentino, il principe dei commissari tecnici con i suoi sei ori mondiali, a Franco Bitossi da Camaioni, con le sue quattro vittorie di tappa al Tour, al fiorentinissimo Roberto Poggiali, a Marcello Mugnaini da Montemignaio, scalatore d’eccellenza che sui Pirenei si mise alle spalle Anquetil e Altig, e allo scomparso Franco Ballerini. La Toscana è una regione titolatissima, presente in tutti gli albi d’oro del ciclismo, Tour, Giro, Vuelta, mondiali, Olimpiadi, con i suoi campioni, a cominciare da Bartali, e con lui Magni, Nencini, Bitossi, Bettini, Ballerini, Cipollini, Bartoli, Chioccioli, Tafi. Il presente è meno generoso, siamo fermi al giro delle Fiandre di Bettiol nel 2019, in attesa di nuovi talenti. Fra venti giorni sarà il Tour,il grande Tour, con i suoi nuovi campioni, a far visita e a rendere omaggio a una delle culle del ciclismo.