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La false accuse della ex, assolto il poliziotto

Il calvario di un ispettore processato per minacce, maltrattamenti e anche furto. Sospeso dal lavoro, ora può puntare al reintegro

FIRENZE

Per le accuse di violenze e minacce mosse contro di lui dalla ex compagna, l’ispettore di polizia Massimiliano Panconi è stato perfino in carcere, oltre che sospeso dal lavoro. Tutto per accuse poi smentite dalla sentenza, infondate, false. All’esito del processo, in cui era imputato perfino di alcuni misteriosi furti avvenuti nelle camere di alcuni colleghi dentro il complesso fiorentino del “Magnifico“, il giudice Valotta lo ha infatti assolto. Il pm aveva chiesto la condanna a 7 anni.

L’odissea di Panconi, 57 anni, difeso dall’avvocato Marco Mochi (foto) iniziò alla fine di gennaio dello scorso anno quando fu convocato dal giudice per la valutazione della misura dell’allontanamento dall’abitazione della donna, con cui i rapporti stavano diventando tesi. Ma da quell’udienza Panconi, che era stato trasferito a Viareggio, entrò direttamente in carcere e ci restò oltre un mese. Già, perché oltre alle denunce per minacce e percosse presentate dalla donna, contro di lui si erano cristallizzate anche le accuse di furto, false anch’esse: la ex aveva consegnato alcune cose che erano sparite dalle camerate del Magnifico, caserma in cui l’ispettore era incaricato di accompagnare il personale durante le pulizie. Ma grazie anche alla minuziosa e determinante controindagine di un detective privato, Marcello Barbieri, Panconi ha dimostrato la sua totale innocenza e che quelle denunce erano strumentali. Tutto falso. Ora l’ispettore, che in carriera ha ricevuto decine di encomi, inizierà il percorso per il reintegro al lavoro. In questi mesi ha vissuto con l’assegno alimentare.

Stefano Brogioni