STEFANO BROGIONI
Cronaca

La bufera "spese pazze". Maggio, condanna light per l’ex sovrintendente

Un anno e dieci mesi e interdizione dai pubblici uffici per Alexander Pereira. Ma riconosciuto colpevole di soli due episodi. La difesa: "Siamo soddisfatti".

L’avvocato Sigfrido Fenyes e l’ex sovrintendente del Maggio Alexander Pereira

L’avvocato Sigfrido Fenyes e l’ex sovrintendente del Maggio Alexander Pereira

di Stefano Brogioni

FIRENZE

Condannato, sì. Ma rispetto alle accuse che gli venivano mosse, agli anni di pena richiesti, e all’entità del risarcimento per danno d’immagine preteso dal Ministero, l’epilogo del processo, in abbreviato, per l’ex sovrintendente del Maggio Musicale Fiorentino, Alexander Pereira, per lui è quasi una vittoria.

Un anno e dieci mesi (pena sospesa), interdizione per cinque anni dai pubblici uffici e dal trattare con la pubblica amministrazione (perché il ruolo da lui ricoperto è stato equiparato a quello di un incaricato di pubblico servizio), ma anche dieci assoluzioni su dodici ("perché il fatto non sussiste") per le “spese pazze“ effettuate con i soldi del Maggio e per l’utilizzo dei fondi straordinari per fronteggiare i costi correnti d’esercizio.

"Il Ministero chiedeva dieci milioni di risarcimento, il giudice ne ha disposti 26mila e 500 euro", riassume il suo difensore, l’avvocato Sigfrido Fenyes, che a fine udienza, con la collega Marianna Poletto, hanno espresso "soddisfazione" per il verdetto del tribunale. I difensori di Pereira, comunque, esultano non soltanto per il rischio scampato di una pena robusta (il pubblico ministero Christine Von Borries aveva chiesto una condanna a quattro anno e quattro mesi) ma anche per il dissequestro delle somme (circa centomila euro) che erano state prese a Pereira.

Il quale, assente ieri all’udienza per la comunione di un nipotino, ha ricevuto la notizia via telefono.

Fra 90 giorni, il giudice Angela Fantechi pubblicherà le sue motivazioni.

Attese anche dalla procura, che potrebbe fare ricorso in Appello. In pratica, delle accuse mosse all’ex sovrintendente, è stato giudicato reato di peculato il rimborso del trasloco, e un biglietto di un viaggio di treno. Per questi episodi, il giudice ha stabilito il pagamento di 25.909 euro a titolo di "riparazione pecuniaria" per la Fondazione del Maggio, e un risarcimento di 1500 euro "in via equitativa" alla parte civile Maggio Musicale Fiorentino. Per godere della sospensione condizionale della pena, Pereira dovrà pagare queste somme entro un mese dalla pronuncia di irrevocabilità della sentenza.

Fu una bufera politica prima ancora che giudiziaria, quella che investì Pereira nell’estate 2022, quando i consiglieri di Fratelli d’Italia misero gli occhi sui report delle carte di credito in uso all’ex sovrintendente de La Scala di Milano.

Voli, ristoranti e alberghi di lusso. Ma erano spese, ha sempre sostenuto Pereira difendendosi, finalizzate all’attività di fundarising che aveva portato milioni nelle casse del Maggio.

In questo suo lavoro di pubbliche relazioni, espletate in contesti di un certo livello, adeguati agli interlocutori, utilizzò la carta “aziendale“. Dopo la sua iscrizione nel registro degli indagati, Pereira si dimise. Oggi vive a Vienna.