OLGA MUGNAINI
Cronaca

La bacchetta di re Mehta perde l’orchestra. Musicisti in sciopero, c’è solo il pianoforte

L’ultima recita de La Traviata è andata in scena ieri sera con il solo accompagnamento del maestro Andrea Severi per lo sciopero della Fials

Il maestro Andrea Severi al pianoforte

Firenze, 6 ottobre 2021 - L’ultima replica è stata salvata, ma non certo senza danni. Lo sciopero degli orchestrali del Maggio Musicale ha costretto il teatro a portare in scena ieri sera la Traviata di Giuseppe Verdi in una versione “intima“, con cantanti e coro accompagnati dal solo spartito del pianoforte, suonato dal maestro Andrea Severi. Certo, sul podio c’era il re dei direttori, Zubin Mehta, che non si è per niente scomposto e ha guidato la rappresentazione con lo stesso piglio e la stessa perfezione di quando dirige novanta orchestrali. Ma la musica da opera è ben altra cosa rispetto a un solo strumento, per quanto ben eseguito. Ma tant’è. Il braccio di ferro fra le maestranze e la governance del Maggio continua. 

Lo sciopero era stato annunciato alcuni giorni fa, fissando l’astensione dalla buca dell’orchestra per la Traviata di ieri sera e per il concerto sinfonico diretto sempre da Mehta di domani. Il motivo è "la più completa sfiducia nell’operato dell’attuale dirigenza" del Maggio, si sostiene dalla segreteria provinciale della Fials Cisal, ribadendo le "gravissime disfunzioni organizzative e carenze gestionali denunciate più volte a partire dal 2016 e la più completa inosservanza delle corrette relazioni industriali". Nel conto del sindacato c’è anche il caos per l’imminente trasferta a Dubai, motivo di "stress psicofisico dei lavoratori, a tal punto da compromettere il rendimento lavorativo e, di conseguenza, con il rischio di compromettere anche la qualità artistica". Ma al sovrintendente Alexander Pereira non manca da rispondere. Ieri, prima ancora di verificare quanti fossero gli orchestrati pronti a entrare in teatro, ha deciso che la Traviata sarebbe comunque andata in scena: "La maggioranza di Fials ha deciso di fare sciopero - ha detto il sovrintendente – ma abbiamo deciso di fare comunque la recita col pianoforte. Meglio di niente, in un contesto comunque molto triste, ma almeno abbiamo salvato la situazione e il pubblico ha potuto sentire Nadine Sierra nei panni di Violetta e Zubin Mehta". Fra gli interpreti, ancora Francesco Meli (Alfredo) e Placido Domingo (Germont), reduce dalla brutta esibizione di sabato scorso, a causa di un forte raffreddore che ne avrebbe compromesso la voce. Al punto che lo stesso Pereira ha ritenuto di salire sul palco per scusarsi col pubblico. Chiuso il sipario, oggi si torna a discutere. E’ già fissato infatti un incontro con i sindacati su tutte le questioni aperte. 

Ieri anche il sindaco Dario Nardella, presidente della Fondazione del Maggio, è andato su tutte le furie. "La decisione di scioperare di una piccola minoranza di lavoratori del teatro è del tutto inspiegabile e danneggia l’intero Maggio Musicale Fiorentino in un momento di grande successo e consenso – ha detto Nardella –. Lo spettacolo si è svolto comunque, con la direzione di Zubin Mehta, con il cast e il coro al completo, le scene, salvo l’orchestra sostituita da un pianoforte. Ringrazio tutto il teatro che con questo sforzo ha consentito di salvare la serata con i grandi nomi in cartellone". Proprio ieri si era svolto a Palazzo Vecchio un incontro approfondito con Pereira, alla presenza del direttore amministrativo per fare il punto della situazione complessiva del Maggio. «Quanto al rapporto con i sindacati, sarà aperto un tavolo permanente per discutere tutte le questioni riguardanti la vita della Fondazione – conclude il sindaco –. Mi sento di rassicurare la città e i lavoratori sull’impegno dei vertici del Teatro nel sostenere questo percorso di rilancio artistico e nel tenere sempre sotto controllo, con la massima attenzione, gli aspetti economici e gestionali, nonostante il quadro noto ormai da anni, delle difficoltà finanziarie che scaturiscono da un debito pesantissimo, accumulato dalle pregresse gestioni. Ho chiesto a Pereira di giocare in attacco con questo teatro puntando a realizzare la più bella stagione operistica e concertistica d’Italia e così è stato".