Krypton, ritorno laser 40anni di avanguardia

Il teatro di Cauteruccio e le sue intuizioni in due date "Perché i giovani conoscano la nostra evoluzione culturale"

"Quarant’anni che hanno segnato un’epoca testimoni di una società che si apriva all’avanguardia teatrale. Quando in scena usavamo il raggio laser, non solo il pubblico, ma nessuno sapeva cosa fosse. Era un’intuizione di sperimentazione e contaminazione: oggi posso dire, felice di aver aperto più strade". Il ritorno di Giancarlo Cauteruccio, fondatore del gruppo Krypton – che era formato da lui con Regina Martino e Pina Izzi – è sempre un qualcosa da registrare alla voce "mai banale". E questa volta lo è di più, visto avverrrà dopo una certa assenza da Firenze per festeggiare la "QuarantesimaEstate: 1982-2022", progetto che rientra nell’ Estate Fiorentina 2022. Due sono gli appuntamenti aperti al pubblico a ingresso libero: il 6 giugno dalle 17 alle 24 nel ritrovato Teatro Affratellamento di via Giampaolo Orsini da dove il giovane gruppo di ricerca multimedia Krypton nel 1982 debuttò con Corpo-Ambient- Video-Laser, primo innovativo esperimento. E il 31 agosto, ore 21, al Museo Marino Marini di piazza San Pancrazio con "Eneide nello spaziotempo", performance in cui Krypton invaderà con suoni, immagini e dinamiche, l’esterno e l’interno del museo. "Con questa iniziativa – ha detto il regista Giancarlo Cauteruccio – vogliamo che gli studenti che all’epoca non erano ancora nati, possano vedere cosa succedeva in quegli anni nella città di Firenze".

Riscoperta non malinconica di quel teatro elettronico che segnò l’espressione contemporanea dei fibrillanti anni ‘80. Il 6 giugno dunque, sarà presentata una videoinstallazione immersiva intitolata "TeatroImmagine", collegata ad un’opera radiofonica appositamente creata, dal titolo "Avrei voluto raccontare una storia d’amore", scritta e interpretata da Cauteruccio, e si potrà vedere anche su Rai3. "Ho vissuto 45 anni a Firenze, la mia seconda patria. Qui sono rinato – spiega il regista – perchè ho vissuto a pieno ritmo la bellezza e l’energia di questa città che negli anni ’80-’90 è riuscita a coniugare il valore storico ed estetico con il movimento contemporaneo. Ora sono un po’ deluso, ma non posso e non voglio lasciare Firenze". Nel secondo appuntamento le sale del museo Marini saranno luoghi ideali per ambientare l’opera teatrale elettronica, e per esaltare il rapporto tra uomo e natura, tra opera d’arte e architettura. Tra mito e contemporaneità.

Titti GF

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