REDAZIONE FIRENZE

Russell-Newton, a lezione di rispetto. “Non siate indifferenti alla violenza”

In cattedra il questore Fausto Lamparelli e la dirigente della divisione anticrimine Maria Cristina Papa. L’incontro in auditorium per sensibilizzare gli studenti su bullismo, cyberbullismo e non solo

All’incontro: il questore Lamparelli, la dirigente Papa,. la preside Addabbo; la sindaca Sereni, gli assessori Poli e Vignozzi, il comandante. municipale, Mastursi.

All’incontro: il questore Lamparelli, la dirigente Papa,. la preside Addabbo; la sindaca Sereni, gli assessori Poli e Vignozzi, il comandante. municipale, Mastursi.

"Le parole fanno più male delle botte". E’ calato il silenzio nell’auditorium del Russell-Newton di Scandicci, pieno di oltre 300 tra studenti e studentesse, quando il questore di Firenze, Fausto Lamparelli, ha raccontato loro la vicenda di Carolina Picchio, la giovane che nel 2013 si è tolta la vita a 14 anni dopo aver subito l’umiliazione di vedersi in un video mentre, priva di coscienza, dei suoi coetanei giocavano con il suo corpo mimando atti sessuali. "Le parole fanno più male delle botte" l’aveva scritto lei, nella lettera d’addio alla famiglia.

Quello di ieri è stato un incontro di sensibilizzazione con le forze dell’ordine che hanno dato un ai ragazzi un vero e proprio manuale di autodifesa contro la violenza. Il questore fiorentino è stato il protagonista dell’incontro insieme alla dirigente della divisione anticrimine, Maria Cristina Papa. Lamparelli è stato accolto dalla preside, Annamaria Addabbo; all’incontro erano presenti anche la sindaca di Scandicci, Claudia Sereni, con gli assessori Poli e Vignozzi, e il comandante della polizia municipale, Giuseppe Mastursi. Tanto è stato l’interesse dei ragazzi per la mattinata, che è stato necessario introdurre il numero chiuso e l’auditorium era tutto esaurito. 

"Attenzione all’uso che voi fate del cellulare – ha detto il questore – perché l’uso irresponsabile di questi dispositivi può danneggiare gli altri e se stessi. E soprattutto se doveste imbattervi in episodi di violenza non siate indifferenti. Chiamate il 112, il numero dell’emergenza, rivolgetevi alle forze dell’ordine". Il primo seme della violenza passa proprio dalla leggerezza con la quale i ragazzi usano il cellulare. "Ci sono diversi tipi di violenza – ha detto ancora Fausto Lamparelli – occorre imparare a distinguerli per difendersi".

Fabrizio Morviducci