REDAZIONE FIRENZE

Incompatibilità di Fabio Giorgetti: il consiglio comunale attende pareri Anac e Ministero

Il caso Giorgetti tra incompatibilità e pareri contrastanti. Il consiglio comunale attende risposte da Anac e Ministero.

Fabio Giorgetti, consigliere comunale Pd e presidente di Toscana Energia

Fabio Giorgetti, consigliere comunale Pd e presidente di Toscana Energia

di Francesco Ingardia

"Ritengo ci possa essere una ipotesi di incompatibilità. Ma, come scritto nel mio parere, ritengo opportuno a garanzia del singolo consigliere Giorgetti, che ha espressamente formulato la richiesta di avvalermi del parare dell’Anac, e dell’intero consiglio comunale chiamato a votare ed esprimersi su una questione tecnica e politica, che lo stesso Consiglio si avvalga, oltre al mio, anche dei pareri del Ministero dell’Interno e dell’Anac". Sul caso del doppio incarico nelle mani di Fabio Giorgetti, consigliere comunale del Pd in Palazzo Vecchio e presidente della società che distribuisce gas naturale Toscana Energia, vige stallo e "imbarazzo" a giudicare i mormorii emersi nella capigruppo di ieri. Perché l’affaire resta, la matassa da sciogliere pure.

Ma il segretario generale si è espresso (a metà) producendo il parere all’interno del quale si ravvedono dei profili di incompatibilità dei ruoli ricoperti dal Giorgetti. Il quale sta spingendo in queste ore proprio sulla consulenza tecnica fornita dall’Autorità nazionale anticorruzione a ragion veduta, si racconta: il disco verde sulla compatibilità emesso ll’authority. Ma il segretario a quanto pare vuole vederci chiaro, attendendo un responso dal Viminale, a garanzia sì del consiglio comunale ma anche di "un diritto soggettivo costituzionalmente garantito" in mano all’esponente dem gianiano e presidente di Toscana Energia. Un chiarimento chiesto dal segretario, alla luce anche di un caso, di una procedura e di una "strada percorsa" dal comune di Terni e il suo sindaco.

Il giallo, però, ieri si è consumato sul verbale della capigruppo. Non prodotto in tempo e quindi inviato ai leader delle forze politiche soltanto nella giornata odierna. Essenziale, sarà la formalizzazione di quanto emerso nell’assise ristretta. In cui comunque dovrebbe cristallizzarsi l’avvio della procedura di contestazione sull’incompatibilità degli incarichi. Stando anche alle pressanti richieste di alcune forze politiche, facendo perno sulla sussistenza e disponibilità dei pareri di parte: quello protocollato dalla prima consigliera tra i non eletti in quota Pd Patrizia Bonanni, rilasciato dal pool di avvocati Chiti e Orlando. E quello in mano a Giorgetti dell’avvocato Spatocco. Naturalmente contrastanti. "Serve chiarezza tecnica", al netto dei profili di opportunità politica, "prima di assumere la decisione di far decadere o meno un consigliere comunale", il garantismo di una parte del parlamentino in Riva d’Arno.

Il dato politico è che l’unanimità dei capigruppo sull’acellerata dell’iter per calendarizzare la delibera da votare in Consiglio, ieri, non c’è stata. Mentre nel ’pancione’ del Pd si fa crescente l’esigenza che Giorgetti chiarisca la sua posizione. E che superi il mero "no comment" a favore di microfono. Nel frattempo, la controinteressata Bonanni - (auto)blindata nel Pd - è pronta a dare battaglia nelle sedi legali opportune, se necessario. Ma c’è chi invece auspica una "soluzione politica" a una saga sempre più intricata.