OLGA MUGNAINI
Cronaca

In mostra alla Biblioteca degli Uffizi Con le riviste d’avanguardia Firenze capitale del primo ’900

L’esposizione fortemente voluta dal ministro presentata ieri alla Magliabechiana con La Russa

In mostra alla Biblioteca degli Uffizi Con le riviste d’avanguardia Firenze capitale del primo ’900

di Olga Mugnaini

"Le avanguardie culturali del primo Novecento, che ebbero Firenze come epicentro, costituirono un momento di grande originalità e fervore per la cultura italiana, che svecchiò e assunse una dimensione europea". Sì, come ha ricordato il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, sono nate e cresciute a Firenze riviste quali “Leonardo” di Giovanni Papini e Giuseppe Prezzolini, “Il Regno di Enrico Corradini“, “La Critica” di Benedetto Croce e Giovanni Gentile, “La Voce” e “Lacerba“ di Papini, Ardengo Soffici, Aldo Palazzeschi.

Crebbero e prosperarono in riva all’Arno, in quella stagione d’oro dei primi decenni del “Secolo Breve“, dove filosofia, letteratura, arte e politica, avanguardie e “ritorno all’ordine”, si mescolarono per dare vita al nuovo pensiero del Novecento, fra le risse alle Giubbe Rosse e discussioni al Caffè Michelangelo.

Per ricordare la centralità di quel periodo, spesso dimenticato, il ministro della cultura ha voluto la mostra che si è aperta ieri agli Uffizi, dal titolo “Riviste. La cultura in Italia nel primo ‘900”, ospitata fino al 17 settembre nelle sale al piano terra della Galleria. Organizzata dal museo insieme alla Biblioteca nazionale centrale di Firenze, è curata da Giovanna Lambroni, Simona Mammana e Chiara Toti.

Oltre alle edizioni originali delle riviste, libri, manifesti, caricature, copertine, fogli futuristi di Marinetti e una selezione di dipinti, completano l’affresco di quella stagione felice disegni, dipinti e sculturi, che raccontano l’intreccio degli interessi degli intellettuali del tempo: Giovanni Papini, Giuseppe Prezzolini, Benedetto Croce, Ardengo Soffici, Tommaso Marinetti; ma anche Piero Gobetti, Antonio Gramsci, Leo Longanesi, Curzio Malaparte, Massimo Bontempelli e molti altri.

Insieme al ministro Sangiuliano, alla cerimonia è intervenuto il presidente del Senato Ignazio La Russa: "Questa è una mostra che va a colmare un vuoto che durava da troppi anni - ha detto La Russa -. Un vuoto che riguarda quel crogiuolo all’inizio del Novecento, il momento in cui intelligenze diverse con contrapposizioni a volte anche aspre ma tutte accomunate da un sentimento: innovare a affrontare il mondo intellettuale".

"Ho voluto fortemente questa mostra perché da giornalista ho studiato e approfondito questo periodo - ha spiegato Sangiuliano -, fondamentale per Firenze, che in quel momento rappresentò il fermento culturale della nuova Italia che stava nascendo attorno alla rivoluzione industriale. Questo lo coglie benissimo, nel ‘Profilo ideologico del Novecento italiano’, Norberto Bobbio che dedica un capitolo a quel risveglio della cultura italiana fatta in nome dell’idealismo italiano in contrapposizione al vecchio positivismo, ed è anche una reazione che prepara una reazione politica contro la stagnazione. Benedetto Croce diceva: “Siamo tornati all’aria vivida“, cioè all’aria aperta, siamo tornati a respirare a pieni polmoni la cultura".

Non a caso è a Firenze che arriva la prima mostra degli Impressionisti francesi e a seguire la prima esposizione di scultori cubisti. E fu Ardengo Soffici a “portare“ da Parigi la poesia di Arthur Rimbaud. "Le riviste, la grafica delle copertine, le opere d’arte di grandi del momento, insieme ai testi ci fanno entrare in un mondo di scambi fervidi e fruttuosi tra gli intellettuali del tempo - afferma il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt - E’ come vedere il film storico dell’inizio Novecento che ha cambiato il volto dell’Italia e la sua posizione rispetto all’Europa".

Fra gli intervenuti, anche la direttrice generale Biblioteche e Diritto d’Autore Paola Passarelli, e Simonetta Bartolini del Consiglio Superiore dei Beni Culturali, che ha ricordato che il primo a studiare e a capire la profonda importanza delle riviste del Novecento fu Giorgio Luti, docente dell’università di Firenze. Ieri il ministro Sangiuliano ha visitato anche la Biblioteca della Fondazione Spadolini Nuova antologia dove ha presieduto la cerimonia dei vincitori della XXVI edizione del premio Spadolini Nuova Antologia.