In città un esercito di centenari. Si è passati da 71 a 276 in vent’anni. Un’impennata del 280 per cento

I risultati di uno studio demografico dell’Azienda regionale di sanità: gli uomini sono 44 e le donne 232

In città un esercito di centenari. Si è passati da 71 a 276 in vent’anni. Un’impennata del 280 per cento
In città un esercito di centenari. Si è passati da 71 a 276 in vent’anni. Un’impennata del 280 per cento

Firenze è una città anziana, ma ciò non significa sia una notizia negativa: secondo dati Istat 2022 analizzati in un studio dell’Azienda regionale di sanità della Toscana (‘Gli andamenti demografici in Toscana e in Italia’, a cura di Francesco Profili), Firenze, con 83,9 anni, è la quarta delle 107 province italiane per speranza di vita dopo Treviso (84,1 anni), Trento (84 anni) e Monza-Brianza (83,9); oltre tre anni in più delle province di Siracusa e Napoli, entrambe con 80,6 anni. A spingere in alto la media contribuisce anche il sempre più alto numero di centenari nel nostra città, come emerge da un focus demografico elaborato nel Bollettino di statistica del Comune di Firenze di agosto 2023. Firenze è infatti medaglia d’argento italiana tra i capoluoghi di regione per persone con cento e passa anni con 7,3 casi ogni diecimila abitanti; la medaglia d’oro va invece a Trieste con 8,5; segue poi la cugina Bologna con 6,8 e Cagliari con 6,5: la Sardegna terra di centenari è quindi fama meritata, ma Firenze ha ben poco da invidiare. Considerando che la media italiana è di 3,7, un fiorentino ha praticamente il doppio di della probabilità di un altro connazionale di arrivare a cent’anni. Ma può nutrire anche più speranze anche degli altri corregionali toscani, tra i quali ‘solo’ 4,6 ogni diecimila raggiungono la soglia del secolo.

La maglia nera va ai capoluoghi del Sud: ultime a pari demerito Palermo e Potenza con 2,6, superate con magra consolazione da Catanzaro (3,0), Napoli (3,2) e Bari (3,3). In un ventennio all’ombra del Cupolone gli anziani con un secolo o più sulle spalle sono aumentati del 280 per cento: dal 2001 al 2022 il numero dei centenari fiorentini è passato dai 72 del 2001 (un solo uomo e 71 donne) ai 276 alla fine del 31 dicembre scorso (44 uomini e 232 donne: nella curva si osserva anche una non troppo lenta tendenza alla riduzione della forbice percentuale tra maschi e femmine). Un valore così alto non si era mai registrato nella serie storica. Tuttavia questo incremento ha due curiosi picchi al ribasso: il più recente è quello del 2020, dove il dato è crollato a ‘soli’ 205 centenari rispetto ai 226 del 2019, che come si può immaginare è dovuto al picco di mortalità, soprattutto tra gli anziani, dovuto alla prima ondata di Covid-19. Siamo poi tornati a 222 centenari già nel 2021, nonostante pure questo sia stato un anno in cui la pandemia ha picchiato duro, grazie alle vaccinazioni. C’è stato poi un altro calo tra il 2015 e il 2018, ma ha radici ben più lontane negli inizi del Secolo breve: la Prima guerra mondiale falcidiò un gran numero di italiani, soprattutto giovani, e per conseguenza si formarono meno nuove famiglie; inoltre le ristrettezze economiche portarono anche a una minor propensione a fare figli. Tra il 1915 e il 1918 si dimezzarono i nati. Un dato che si riflette, in parte, cento anni dopo: nel 2014 i centenari a Firenze sono stati 242, poi calati a 235 nel 2015, colati a picco a 2010 nel 2016, 173 nel 2017, 149 nel 2018 per poi rischizzare a 226 nel 2019, appena un anno prima del nuovo anno negativo dell’epidemia globale.

Carlo Casini

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